Chi vince e chi perde in Medio Oriente? Una lezione di 50 anni fa...

Si avvicina il terribile anniversario del 7 ottobre, tra una settimana sarà inevitabile tracciare dei bilanci. Sul piano umanitario non possono esserci dubbi, è una tragedia immane, tale da superare per il numero di vittime molte altre guerre che insanguinarono il Medio Oriente. In quanto ai bilanci militari, e politici, questi invece cambiano continuamente. Siamo in una fase di rilancio delle fortune di Benjamin Netanyahu (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

Cinquecentomila libanesi hanno lasciato la propria casa in cerca di un riparo, una persona su undici. A fine settembre, in una settimana, in settecento hanno perso la vita sotto le bombe israeliane, e tra questi anche il segretario di Hezbollah, Hassan Nasrallah. (Altreconomia)

A partire dalle spaventose atrocità perpetrate lo scorso 7 ottobre dall’organizzazione terroristica nazi-islamista Hamas, sembra che tutti i criteri di decenza e razionalità, insieme agli standard comunemente accettati di bene e male, siano stati stravolti. (israele.net)

Una piccola Svizzera nel Medio Oriente. Il Libano nel quale nacque era un modello di convivenza tra etnie e religioni diverse. (Corriere del Ticino)

di Eliana Riva – Twitter WhatsApp Facebook LinkedIn Email Print (Pagine Esteri)

(di Nicola Cristadoro ) (Difesa Online)

I fantasmi del 2006 GERUSALEMME – C’è una “casa matta” ad Ait al Chaab: sulla facciata, le finestre danno sulle colline di fronte e dunque su Israele, tanto vicino che a tratti si vedono i suoi soldati muoversi. (la Repubblica)