P. Diddy, spunta un supertestimone: “Ho i video delle feste”

New YorkIl guru dell’hip hop Sean Combs è rinchiuso da due mesi nel carcere metropolitano di Brooklyn, accusato di traffico sessuale, violenze e possesso di stupefacenti. Ma c’è chi garantisce di avere le prove di accuse più gravi nei suoi confronti. Subito dopo l’arresto del producer sono spuntate testimonianze e personaggi improbabili che hanno parlato di Combs, noto come P. Diddy o Puff Dad… (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

A Sean ‘Diddy’ Combs è stato negato il rilascio su cauzione, in attesa dell’inizio del processo che lo vede accusato di traffico sessuale, previsto per maggio. Il giudice distrettuale Arun Subramanian, in un’ordinanza di cinque pagine, ha citato prove che indicano un “serio rischio” di manomissione dei testimoni e che dimostrano i suoi tentativi di nascondere comunicazioni proibite con terze parti durante la detenzione. (LAPRESSE)

Secondo Luminate, società che studia i dati relativi al mondo dell’intrattenimento, Puff Daddy avrebbe esponenzialmente aumentato l’attenzione sul proprio lavoro da quando è stato arrestato per traffico sessuale e racket. (Open)

Stavolta la decisione sembra essere stata scontata dal momento che i pubblici ministeri hanno rivelato che l’artista avrebbe “contattato testimoni dal carcere per cercare di influenzare la loro deposizione e utilizzato piattaforme di comunicazione non autorizzate durante il periodo di prigionia”. (Il Fatto Quotidiano)

Negato di nuovo il rilascio su cauzione di “Puff Daddy”

I procuratori hanno affermato che P. Diddy ha contattato testimoni e utilizzato piattaforme di comunicazione non autorizzate mentre era in carcere. (RSI Radiotelevisione svizzera)

Sconvolge il racconto del gestore di una villa affittata da Puff Daddy dieci anni fa per il compleanno di un amico: «Il giorno dopo le camere da letto erano disgustose» (Open)

Puff Daddy resterà dietro le sbarre in attesa dell’inizio del processo, fissato per il 5 maggio 2025. Il giudice distrettuale Arun Subramanian, in un’ordinanza di cinque pagine, ha infatti negato al rapper per la terza volta il rilancio su cauzione, confermando «prove di un serio rischio di manomissione dei testimoni». (Lettera43)