I verbali del CTS pubblicati dalla Fondazione Einaudi
Gli avvocati della Fondazione (Todero, Pruiti Ciarello e Palumbo) avevano chiesto che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte rendesse disponibili i verbali del comitato tecnico scientifico.
I verbali del CTS pubblicati dalla Fondazione Einaudi. Si tratta di cinque verbali per oltre 200 pagine di testo firmati dal Comitato istituito con un’ordinanza del capo del dipartimento della Protezione Civile il 3 febbraio scorso. (next)
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Sul sito della Fondazione sono ora pubblicati i verbali delle riunioni del 28 febbraio, 1 marzo, 7 marzo, 30 marzo e 9 aprile. Sono stati pubblicati, sul sito della Fondazione Luigi Einaudi, i verbali delle riunioni del Comitato tecnico scientifico posti a base dei Dpcm governativi per l'emergenza Coronavirus in Italia. (Tiscali Notizie)
Desecretati 5 verbali del Comitato tecnico scientifico e resi pubblici dalla Fondazione Luigi Einaudi. La Fondazione ne aveva chiesto la desecretazione e la messa a disposizione dell’opinione pubblica direttamente al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il quale ha formalizzato la scelta di rendere pubblici i verbali del Comitato tecnico scientifico. (Sputnik Italia)
La Fondazione Luigi Einaudi auspica che il Governo compia l’ulteriore passo sulla strada della trasparenza e pubblichi autonomamente tutti gli altri verbali del Comitato Tecnico Scientifico, utilizzati a supporto dei vari DDPCM adottati dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, nel corso della pandemia da Covid-19. (Orizzonte Scuola)
Per chiunque volesse consultarli, il link alla Fondazione Einaudi è qui sotto. Molti anche gli allegati tecnico-scientifici a corredo della documentazione. (ComoZero)
Si tratta di 5 verbali per oltre 200 pagine di testo firmati dal Comitato istituito con un’ordinanza del capo del dipartimento della Protezione Civile il 3 febbraio scorso. (AGI - Agenzia Italia)
I cinque verbali online sul sito della Fondazione Einaudi: il 7 marzo il Cts proponeva misure stringenti per le zone rosse, ma il 9 l’intera Italia finì in lockdown. O almeno non lo aveva suggerito, consigliando, invece, una distinzione tra aree, con misure più restrittive solo per le zone rosse. (Il Dubbio)