I guai della manovra che non taglia le tasse
L’aumento della pressione fiscale può essere un messaggio rassicurante. Lo Stato incassa più soldi quando l’economia va bene e ne incassa meno quando va male. In un’economia in espansione i cittadini pagano più Irpef perché sono più ricchi e pagano più imposte indirette perché consumano di più. In base a questa logica, il presidente del Consiglio Meloni si rallegra del fatto che, nel 2024, la pressione fiscale, cioè il rapporto gettito-Pil, sia aumentata di 0,8 punti, superando la soglia del 40%. (La Stampa)
Ne parlano anche altri giornali
L’economia italiana è assolutamente in salute. Le famiglie spendono e risparmiano, i conti pubblici vengono consolidati, i vincoli europei vengono rispettati, sia in quanto a rispetto delle clausole sia per il rispetto delle scadenze di consegna. (La Voce del Patriota)
Cala invece la propensione al risparmio, anche se si tratta di un dato soltanto congiunturale. La crescita a livello trimestrale è dello 0,6%, in rallentamento. (QuiFinanza)
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è cresciuto dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dell’1,6%. Lo rileva Istat diffondendo il Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società relativo al terzo trimestre del 2024. (Corriere della Sera)
Il rapporto Istat sui conti pubblici del 2024 offre una fotografia a luci e ombre della situazione economica italiana. (Quotidiano di Sicilia)
L’Istat certifica una pressione fiscale al 40,5%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (era al 39,7%). Il mantra del centrodestra sul taglio delle tasse realizzato a favore degli italiani viene ancora una volta contraddetto dai dati del terzo trimestre del 2024. (La Stampa)
Il comunicato stampa Istat sul “Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società - III trimestre 2024” non troverà molto spazio sui media italiani, più inclini a cogliere le notizie negative piuttosto che quelle positive riguardanti la nostra economia (ilmattino.it)