Netanyahu, appello all'Iran: "Il regime vi spinge verso l'abisso, ma presto sarete liberi"
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"Quando l'Iran sarà finalmente libero e quel momento arriverà molto prima di quanto la gente pensi, tutto sarà diverso". Così il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è rivolto direttamente, in un video, al popolo iraniano. "Non c'è posto dove Israele non possa arrivare per proteggere il proprio popolol. Il regime vi sta portando verso l'abisso ma i nostri due antichi popoli, il popolo ebraico e il popolo persiano, saranno finalmente in pace". (la Repubblica)
Ne parlano anche altre fonti
Il discorso agli iraniani di Netanyahu, nel quale ha detto loro ‘sarete liberi prima di quanto pensiate’ non era una metafora, va preso alla lettera: l’obiettivo di Israele è arrivare al cambiamento di regime a Teheran. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Si rivolge direttamente agli iraniani il premier israeliano Benjamin Netanyahu, al popolo del dissenso che negli anni è sceso nelle piazze per protestare contro il regime degli Ayatollah. Una sfida lanciata con un video in inglese, sull’onda dei successi militari contro il principale alleato di Teheran nella regione, Hezbollah, decapitato dall’uccisione del leader Nasrallah e di un’intera prima generazione di capi e comandanti militari. (ilmessaggero.it)
Ogni giorno, i loro burattini vengono eliminati. «Ogni giorno vedete un regime che vi sottomette, fa discorsi infuocati sulla difesa del Libano, sulla difesa di Gaza. (Corriere TV)
Incursione descritta dalle Forze di difesa israeliane (Idf) come "limitata, localizzata e mirata”, supportata dalle forze aeree e dall'artiglieria, contro obiettivi di Hezbollah. E' iniziata l’incursione di terra del Libano meridionale da parte di Israele (Adnkronos)
Non lasciate che un piccolo gruppo di teocrati fanatici distrugga le vostre speranze e i vostri sogni, so che non supportate gli stupratori e gli assassini di Hamas e Hezbollah, ma i vostri leader sì. I nostri due paesi, Israele e Iran, saranno in pace. (il Giornale)
«Non c'è posto in Medio Oriente che Israele non possa raggiungere». Anche perché l'eliminazione di Nasrallah, la decimazione dei suoi luogotenenti e i colpi messi a segno con il sabotaggio di cercapersone e ricetrasmettitenti fanno capire quanto l'intelligence israeliana abbia penetrato le strutture nemiche. (il Giornale)