Città metropolitana di Torino aumenta la sua quota in Iren: investimento strategico per il territori

La sua controllata nata per gestire le proprie partecipazioni societarie - ha acquistato n. 37.370.553 azioni ad un prezzo per azione pari a euro 2,221 per un controvalore di 83 milioni di euro. MHT possedeva già 32.500.000 azioni pari al 2.498% di Iren.Con il nuovo acquisto, la quota di Città metropolitana di Torino sale al 5.371%. Insieme alla, la quota detenuta dai due Enti pubblici guidati dal sindaconella multiutility è ora pari al 19,171% "Torino e il territorio metropolitano diventano ancora più centrali nel settore energetico, della transizione ecologica, dell'innovazione e della ricerca" commenta con soddisfazione il sindaco Stefano Lo Russo che ha presieduto mercoledì 5 marzo una seduta del Consiglio metropolitano per approvare l'importante operazione finanziaria. (Città Metropolitana di Torino...)
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D’altronde, è esattamente una mossa sulla governance quella del primo cittadino Stefano Lo Russo: era tra i suoi obiettivi e aveva messo in conto i mugugni. La notizia che Torino si sia attrezzata per salire di quote è stata presa male a Genova, dove in particolare il sindaco facente funzione Pietro Piciocchi – raccontano dal suo entourage – si è agitato alquanto. (La Repubblica)
Non accadrà subito, certo: gli attuali vertici viaggiano tutti verso la riconferma. (Corriere della Sera)
Cambiano ancora i rapporti di forza dentro Iren, il colosso dei servizi che fa capo ai tre comuni azionisti di Genova, Torino e Reggio Emilia. Sì perché in quello che appare a tutti gli effetti come un vero e proprio blitz, per strategia e tempistica, il “sistema Torino” ha scalato il capitale della multiutilities issandosi sul gradino più alto. (La Repubblica)
"Piciocchi e Bucci minimizzano ma hanno subìto l’operazione. Piciocchi e Bucci sono riusciti a indebolire la posizione di Genova all'interno dell'azienda quando rappresentavano il socio di maggior peso nella compagine societaria, non osiamo immaginare cosa accadrà ora che gli equilibri sono cambiati". (CittaDellaSpezia)
Questo andrà a vantaggio della qualità della vita dei torinesi». Riemerge la speranza, dopo anni di delusione, nelle parole di Roberto Garbati, 75 anni, ultimo direttore generale dell’Azienda elettrica municipale e primo amministratore delegato di Iren, carica che ha mantenuto fino al 2013. (Corriere della Sera)
"Se ci saranno effetti arriveranno a fine 2028, quando verrà fatto il nuovo Cda - ha aggiunto Bucci - ma, probabilmente, da qui a fine 2028 cambieranno molte cose. "Sono dei copioni, non c'è nessun effetto sulla governance di adesso e sulle nostre richieste future". (Primocanale)