Sinner e l’incubo Wada. Parla l’esperto di doping: "Il rischio di squalifica c’è, ma la pena sarà simbolica»

"Difficilmente credo che questa storia possa finire con uno zero". Da una parte del mondo Jannik Sinner cerca di scrollarsi di dosso le preoccupazioni del ricorso Wada a suon di vittorie (ieri a Pechino battuto il ceco Lehecka 6-2, 7-6 e semifinale centrata contro il cinese Bu, oggi alle 13). Dall’altra chi per lavoro affonda spesso le mani nel mondo della giustizia sportiva crede che si potrebbe arrivare a una sanzione "simbolica" che "faccia scuola su un caso così importante", come la positività di Sinner alla sostanza dopante Clostebol (Quotidiano Sportivo)

Ne parlano anche altre fonti

Sinner innocente, Wada sotto accusa: e nel 2023 l’Italia le ha pure versato 1.163.469,10 euro (Tuttosport)

Si prospetta un periodo molto complicato per Jannik Sinner. Il n.1 del mondo si augurava di essersi messo alle spalle l’incubo della positività al Clostebol, ma nelle giornate a Pechino (Cina) le preoccupazioni sono riaffiorate per quanto stabilito dalla WADA e comunicato al giocatore il 26 settembre. (OA Sport)

L'agenzia mondiale antidoping ha fatto ricorso al TAS chiedendo per Jannik Sinner uno stop che può andare da uno a due anni per il caso Clostebol. (Sky Sport)

Andy Roddick si pronuncia sul caso Sinner-WADA: “Sorpreso se non ci fosse una sospensione di 6 mesi”

Le autorità competenti e indipendenti avevano già giudicato e valutato la situazione, ovvero una contaminazione a causa di un massaggio del fisioterapista (tolti i premi di Indian Wells) da cui poi Sinner si è separato, ma l’agenzia mondiale antidoping non si è voluta arrendere e ha ritenuto non corretta la motivazione ‘senza colpa o negligenza’. (Quotidiano Sportivo)

Parliamo naturalmente di Jannik Sinner, che quest’oggi a Pechino cercherà di difendere il titolo conquistato un anno fa contro il rivale di sempre e del futuro, lo spagnolo Carlos Alcaraz, che in semifinale ha superato il russo Daniil Medvedev. (La Gazzetta dello Sport)

Martina Navratilova difende Jannik Sinner e attacca il sistema anti-doping. L'icona del tennis si espone, e non certo per la prima volta, sul suo profilo Twitter. Se la prende con quello che definisce "un pessimo sistema". (Tiscali)