Si è spenta Donatella Raffai, prima conduttrice di "Chi L'ha Visto?"

e dell'antesignano "Telefono Giallo".

i è spenta a 78 anni Donatella Raffai, conduttrice volto storico della trasmissione "Chi l'ha visto?"

Ad annunciare la scomparsa è stato il marito Sergio Maestranzi, ex regista Rai, che aveva sposato dopo una lunga convivenza di oltre 30 anni solo un anno fa: "Il nostro è stato un grande amore, Donatella è sempre stata una donna generosa, riservata, che aveva deciso a un certo punto di allontanarsi dalla tv e di dedicarsi alla vita privata, sono state dette tante cose, si è parlato di giallo, ma è tutto molto semplice, aveva dato e avuto tanto dal pubblico, voleva stare serena e lontano dai riflettori". (Tuttosport)

Ne parlano anche altre testate

Nata a Fabriano l’8 settembre del 1943, la notizia è stata diffusa in mattinata dal marito Sergio Maestranzi, ex regista Rai, e dalla redazione di “Chi l’ha visto?’. Al marito e ai figli il profondo cordoglio di Federica Sciarelli e della redazione di «Chi l’ha visto?’» (Cronache Maceratesi)

Al marito e ai figli il profondo cordoglio di Federica Sciarelli e della redazione di «Chi l’ha visto?’» Addio a Donatella Raffai,. giornalista e storica conduttrice. di “Telefono Giallo” e “Chi l’ha visto?”. (Cronache Maceratesi)

Per la prima volta ha condotto il celebre programma Rai3, che ha debuttato nel 1989, rimanendo al timone per 5 anni. Un lutto che ha colpito l'intero stivale e di cui tutti sentono il peso e senz'altro anche l'attuale conduttrice del programma. (Primo Articolo)

Donatella Raffai Alberto Terenghi / IPA. Dopo di allora, Donatella Raffai abbandona la scena pubblica conservando, però, un posto speciale nel cuore degli spettatori. (Vanity Fair Italia)

Chi è Silvio Maestranzi, il marito di Donatella Raffai ex regista Rai. Silvio Maestranzi è stato uno dei registi e sceneggiatori Rai più importante della prima fase del servizio pubblico. (Fanpage.it)

1 min, 15 sec. “Chiediamo a tutti – si legge in diverse pagine social – dalle persone eventualmente a conoscenza dei fatti, alle istituzioni tutte, con accorata preghiera, di ricevere notizie e non far continuare questo silenzio assordante” (Corriere di Lamezia)