Salvini al Viminale, la soffiata che agita il governo

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INTERNO

Il tema del possibile ritorno di Matteo Salvini al Viminale, benché Giorgia Meloni abbia già chiuso la porta a tale ipotesi e lo stesso Salvini abbia rinnovato la sua stima per l'attuale ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, continua a far discutere. L'assoluzione di Salvini nel processo Open Arms ha riacceso il dibattito, alimentando il desiderio del leader leghista di tornare a ricoprire il ruolo di ministro dell'Interno. Nonostante le dichiarazioni della premier Meloni, che ha ribadito come il rimpasto di governo non sia all'ordine del giorno, il continuo ripetere di Salvini di voler tornare al Viminale non fa che alimentare il chiacchiericcio politico.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, ha dichiarato che, sebbene non sia mai stato discusso un rimpasto di governo, non c'è preclusione su nulla, lasciando intendere che il tema potrebbe essere affrontato in futuro. Salvini, dal canto suo, ha paragonato le ricostruzioni giornalistiche sul suo possibile ritorno al Viminale alle speculazioni del calciomercato, sottolineando come, con l'assoluzione, siano cadute le scuse di chi sosteneva che non potesse occuparsi di immigrazione e sicurezza a causa del processo in corso.

La Lega, intanto, continua a spingere per il ritorno di Salvini al Viminale, ritenendo che il leader leghista abbia svolto un lavoro discreto durante il suo precedente mandato come ministro dell'Interno. Tuttavia, la premier Meloni ha inviato un messaggio chiaro, affermando che mescolare le carte dell'esecutivo a metà del cammino bloccherebbe l'azione di governo, e ha mandato i suoi a spiegare le ragioni per cui un rimpasto non è attualmente in discussione.

In questo contesto, il dibattito politico rimane acceso, con Salvini che continua a esprimere il suo desiderio di tornare al Viminale e la premier Meloni che cerca di mantenere la stabilità del governo, evitando cambiamenti che potrebbero compromettere l'azione dell'esecutivo.