Agricoltura, l'Europa sposta il baricentro al Sud

Il Mezzogiorno ha radici ben salde per reggere il peso della nuova agricoltura frutto della qualità, dell'innovazione e della sostenibilità. Il baricentro delle nuove politiche europee si sta infatti spostando verso il Sud dove si stagliano con sempre maggiore chiarezza le leve dell'agroalimentare. Un nuovo racconto della centralità dell'Italia nei confronti dell'Ue e del consesso internazionale che trova conferma non solo nella decisione del Governo Meloni di organizzare i vertici del G7 nelle regioni meridionali, da Borgo Egnazia in Puglia a Napoli fino a Ortigia, ma anche nella scelta dei parlamentari popolari europei di riunirsi per la tre giorni di “Study Days” a Napoli, la città che sempre più si qualifica centrale a livello mondiale. (ilmattino.it)

La notizia riportata su altri media

“Serve un sistema- ha detto Prandini- di regole condivise senza che ci sia concorrenza sleale su principi che in alcuni Paesi vengono vietati e in altri sono acconsentiti. “Abbiamo discusso con le altre rappresentanze agricole che compongono il G7 un documento unitario da presentare a tutti i ministri che sono oggi invitati, dove mettiamo al centro regole chiare”. (BlogSicilia.it)

Diverse tecnologie emergenti stanno contribuendo a rendere l'agricoltura più sostenibile, produttiva e resiliente. L'innovazione tecnologica nel settore agricolo, spesso definita "Agricoltura 4.0", sta trasformando le modalità di coltivazione e la gestione dei prodotti agricoli. (Tiscali Notizie)

– Il Mministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha incontrato al Forum Africa nell’ambito del G7 Agricoltura e Pesca, il ministro dell’agricoltura del Sudafrica, John Steenhuisen. (Agenzia askanews)

“In questi primi giorni dell’Expo legata al G7 Agricoltura di Siracusa, più di centomila persone hanno visitato gli stand delle imprese, dell’università, delle scuole e dei centri di ricerca presenti sull’isola di Ortigia (SiracusaOggi.it)

Mentre un terzo del cibo prodotto viene perso o sprecato, 2,3 miliardi di persone nel mondo non riescono a permettersi regimi alimentari sani. Perché se è vero che il continente nero ha visto aumentare negli ultimi decenni la produzione agricola – da 365 milioni di tonnellate cubiche del 1990 agli 1,1 miliardi attuali –, l’impatto delle crisi globali, le disuguaglianze e le speculazioni non hanno consentito progressi significativi nella lotta alla fame. (Avvenire)

Questo evento ha attratto aziende da 46 paesi, tutte desiderose di costruire partnership strategiche, migliorare le proprie competenze nell’industria ittica asiatica e mostrare innovazioni nell’acquacoltura e nella sostenibilità. (PesceInRete)