Apple: l'UE avvia procedimento per maggiore interoperabilità, l'azienda risponde

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Non c’è solo la questione Apple Intelligence a rendere particolarmente teso il rapporto tra Apple e la Commissione Europea. Quest’ultima ha infatti avviato un procedimento per assicurarsi che l’azienda californiana rispetti il Digital Markets Act per quel che riguarda il supporto di dispositivi connessi di terze parti, come smartwatch e cuffie. In particolare, la società di Cupertino – dovendosi allineare al DMA – è tenuta a garantire una interoperabilità gratuita a sviluppatori e imprese di terze parti, sia per le funzionalità software che hardware di iOS e iPadOS, due piattaforme considerate gatekeeper ai sensi della normativa. (IlSoftware.it)

La notizia riportata su altre testate

Avviati per la prima volta nella storia della Ue due procedimenti per specificare ad Apple gli interventi da fare per aprire realmente i suoi sistemi operativi iOS e iPadOS agli sviluppatori e ai produttori di device (smartwatch, smart ring, auricolari, ecc... (Start Magazine)

L’Europa ha aperto due procedimenti per guidare Apple, attraverso il dialogo, verso gli obiettivi dell’articolo 6 del DMA, quello che garantisce l’interoperabilità. (DDay.it)

La Commissione europea sta avviando due procedimenti per spingere Apple di conformarsi al Digital Markets Act (DMA), ha dichiarato oggi (19 settembre) l'esecutivo dell'Ue. La mossa fa seguito ai colloqui tra le autorità di regolamentazione e l'azienda tecnologica statunitense in merito alla sua conformità alle nuove regole di concorrenza che mirano a garantire mercati equi nel settore digitale. (Euronews Italiano)

La Commissione Europea ha avviato due procedimenti specifici per guidare Apple verso il rispetto degli obblighi di interoperabilità previsti dal DMA. (Tom's Hardware Italia)

La Commissione Europea ha infatti emanato due procedimenti di specifica che hanno l’obiettivo di guidare Apple verso la conformità con i suoi obblighi di interoperabilità ai sensi del DMA “attraverso un dialogo costruttivo”, afferma la vicepresidente esecutiva dell’UE Margrethe Vestager. (TuttoTech.net)

Questo tipo di procedimento, fa intendere la Commissione, non sarà né una mera verifica formale, né un'arma punitiva, ma piuttosto una bussola normativa pensata per guidare i giganti digitali come Google, Meta, Amazon, Microsoft e ByteDance nel labirinto delle nuove regole europee. (WIRED Italia)