La versione della Pira: “La crisi cinese rallenta anche il petrolio: ecco perché i prezzi del greggio non aumentano nonostante le guerre”

Dopo la conferenza di sabato del ministro delle finanze cinese, il prezzo del petrolio è sceso ancora, non aiutato dall’ultimo dato sull’andamento dei prezzi Con i conflitti in corso, dal Medioriente a quello russo-ucraino, allo Stretto di Taiwan la prima cosa che ci si aspetterebbe è un balzo del prezzo del petrolio. Perché non si muove? Viaggia sempre sotto gli 80 dollari al barile e anche solo sei mesi fa era sopra i 90. (Open)

Su altre fonti

Solo Madrid ha chiuso in rialzo (+0,67%), Milano segna -0,29%, Francoforte -0,1%, Parigi -1,05%, Londra -0,52%. (Bizjournal.it - Liguria)

L’Aie ha tagliato la previsione di crescita della domanda di petrolio per il 2024 di 40.000 barili al giorno. La proiezione per il 2025 aumentata di 50.000 barili al giorno (Energia Oltre)

Il greggio Brent, il benchmark internazionale, è stato scambiato a meno di $74 al barile martedì.Un'inversione di rotta rispetto all'inizio della settimana quando i timori che la crescente ostilità tra Israele e Iran avrebbe interrotto i flussi di petrolio dal Medio Oriente avevano fatto salire i prezzi del Brent fino a 80 dollari al barile. (Tiscali Notizie)

##Petrolio, crollano prezzi dopo annuncio Israele su obiettivi in Iran

L’instabilità geopolitica causata dall'espansione degli scontri in Medio Oriente ha acuito la volatilità delle quotazioni del greggio. Il conflitto si estende all’Iran, un player con il 6,2% della produzione mondiale di gas e il 4,8% di quella del petrolio, accrescendo il rischio di un aumento significativo dei prezzi delle materie prime energetiche (Quotidiano Energia)

Dopo che gli Stati Uniti hanno deciso di schierare un ulteriore sistema di difesa missilistica in Israele, si è diffusa la speculazione che un attacco israeliano fosse imminente. Ovviamente, il mondo continua a speculare su quando Israele lancerà un attacco di ritorsione. (XTB)

Prezzo del petrolio in calo questa mattina sui mercati delle materie prime: il Wti con consegna a novembre passa di mano a 71,06 dollari al barile con una flessione del 3,75% mentre il Brent con consegna a dicembre è scambiato a 74,56 dollari con una riduzione del 3,74%. (QUOTIDIANO NAZIONALE)