Flop in Umbria ed Emilia? La Lega rilancia e vuole il poker in Veneto: “Per noi è la linea del Piave”. Ma Fdi rivendica la poltrona di Zaia

Le elezioni regionali in Emilia Romagna e Umbria, che hanno segnato una cocente sconfitta per la Lega di Matteo Salvini, paradossalmente aprono qualche spiraglio a Luca Zaia che sta provando in tutti i modi di succedere a se stesso. Si sta avviando alla conclusione della sua terza legislatura, ma nonostante il limite dei due mandati lancia inequivocabili segnali per ottenere che il vincolo sia abolito, così riuscirebbe nell’impresa di concorrere addirittura per il quarto mandato, visto che la sua prima elezione risale al 2010 (Il Fatto Quotidiano)

Su altri giornali

I dissapori, mercoledì pomeriggio in sede di consiglio federale, tra il presidente veneto Luca Zaia e il segretario e ministro Matteo Salvini non sarebbero altro che fake news. «I giornali si inventano beghe anche dove non ci sono — ha detto venerdì Salvini intervenuto agli Stati generali della sanità del partito a Milano —. (Corriere della Sera)

La Lega rivendica la presidenza del Veneto anche per il dopo Zaia. (La Voce di Rovigo)

– “Giusto ci sia una discussione, io non mi ci metto in mezzo visto che non voglio rubare neanche un istante al lavoro che dedico ai veneti. Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha risposto a chi gli chiedeva se si ricandiderà alle prossime elezioni regionali, a margine dell’Assemblea generale di Confindustria Veneto Est a Padova. (Agenzia askanews)

Lega, lo scontro tra Zaia e Salvini al consiglio federale: tutti i retroscena. «Avete preso pochi voti». «Torniamo al Nord»

"Sapete benissimo che la Lega ha provato più volte ha inserire il terzo mandato. Noi crediamo che un presidente possa essere confermato per una terza volta. Zaia per noi è irrinunciabile, un elemento fondamentale per la politica in Italia e nel Veneto". (Liberoquotidiano.it)

In Lombardia si voterà nella primavera 2027 e in Veneto nell’autunno 2025, anche sei bene informati scommettono che l’appuntamento slitterà al 2026, dopo le Olimpiadi invernali di febbraio, a Cortina. C’è tempo, ma sui giornali è già d’attualità il supposto braccio di ferro tra Fratelli d’Italia e Lega sulle candidature. (Liberoquotidiano.it)

La questione di quel Nord che si sente dimenticato dal partito, accantonato per i sogni nazionali schierati sempre più all’estrema destra (dimenticando che il Carroccio non è nato sotto quella stella). (Corriere della Sera)