Violenza su donne: in Lombardia ogni giorno 15 chiamate a servizi di emergenza
Violenza su donne: in Lombardia ogni giorno 15 chiamate a servizi di emergenza LOMBARDIA – Quindici chiamate al giorno ai servizi di emergenza per violenza di genere: è la fotografia che appare dai dati preliminari raccolti dal Numero Unico dell’Emergenza 112 in Lombardia. Da marzo a giugno 2023 sono state 1.860 le richieste di aiuto per episodi di violenza di genere ricevute dalle Centrali uniche di risposta (Cur) del Nue 112 della Lombardia. (Radio Gold)
Ne parlano anche altri giornali
Coperchi, chiavi, fischietti, un boato. «Per Giulia Cecchettin e per tutte queste donne non facciamo un minuto di silenzio ma bruciamo tutto» è l’urlo che ha chiuso la manifestazione contro la violenza sulle donne organizzata ieri mattina in largo Cairoli a Milano, proprio di fronte al Castello Sforzesco. (ilGiornale.it)
Dopo il supporto all’evento Wall of Dolls del 22 novembre, in cui era presente il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, e l’Advisory Board di Assolombarda per il sociale, presieduto da Gabriella Magnoni Dompé, Assolombarda ha promosso fra le molte iniziative dell’Associazione il talk «Finalmente libera» nella giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. (Il Sole 24 ORE)
Quasi mezz’ora. Sabato al presidio «Il patriarcato uccide» in largo Cairoli a Milano (poi spostatosi in piazza Duomo) non ci si è limitati a citare un elenco di nomi: si è pronunciata anche la data in cui sono state assassinate, il modo e per mano di chi (nel caso in cui si conosca l’autore del femminicidio). (Corriere Milano)
Ricorreva ieri, 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Come ogni anno, le manifestazioni principali sono state organizzate dai movimenti femministi tra cui il principale è Non Una di Meno. (Trash Italiano)
Com'era già accaduto a Sanremo durante la 73esima edizione quando, da co-conduttrice, ha scelto di dedicare il suo monologo alla bambina che è stata e ha indossato ogni sera abiti manifesto. Come il primo con cui è scesa dalla scalinata dell'Ariston, la cui frase «Pensati libera», è diventata uno slogan delle donne e per le donne. (Vanity Fair Italia)
Chiara Ferragni era in piazza sabato mattina per manifestare contro la violenza sulle donne. Inutile star qui a sottolineare che il moto di rabbia, giusto, esploso per l'uccisione di Giulia Cecchettin per mano di Filippo Turetta è stato molto meno evidente quando a essere uccisa è stata Sofia Castelli. (ilGiornale.it)