I quadri visti in un museo stimolano il cervello molto più delle riproduzioni stampate
Articolo Precedente
Articolo Successivo
A molti potrà sembrare la scoperta dell’acqua calda, ma non era mai stato davvero misurato quanto vedere un’opera d’arte dal vivo fosse in grado di stimolare maggiormente il nostro cervello, rispetto all’osservazione di una riproduzione perfetta e a grandezza naturale. Ora, come ha riportato The Art Newspaper, uno studio neurologico nei Paesi Bassi ha rivelato che osservare delle vere opere d’arte stimola il cervello 10 volte di più rispetto all’osservazione delle riproduzioni. (Rivista Studio)
Ne parlano anche altri giornali
Verità, finzione o copia? Spesso è difficile distinguerle ma, in fondo, da qualche parte dentro di noi, sappiamo quale è la differenza. A dimostrarlo è uno studio neurologico condotto nei Paesi Bassi, che ha rivelato, con precisione scientifica, che la visione delle vere opere d’arte esposte in un museo stimola il cervello con molta più intensità rispetto alle riproduzioni e ai poster. (Exibart)
"La ragazza con l'orecchino di perla", svelato il segreto dell'opera di Vermeer (Il Mattino di Padova)
Milano, 3 ott. - II segreto de "La ragazza con l'orecchino di perla" non è solo questione di estetica. Nuovi studi sulla tela del pittore olandese Johannes Vermeer rivelano infatti che a scatenare l'incanto del visitatore per una delle opere d'arte più amate è un fenomeno neurologico ben preciso. (Il Sole 24 ORE)
Reinterpretato e riproposto in tantissime varianti – alcune più fedeli all’originale, altre in chiave pop – il dipinto di Johanness Vermeer, la Ragazza con l’orecchino di perla, è un simbolo dell’arte per eccellenza. (Virgilio)