Sinistra italiana col paraocchi. I colpevoli sono sempre loro: Musk e l'internazionale nera
Se Kunt, l'alieno protagonista del racconto Un marziano a Roma di Ennio Flaiano, fosse arrivato ieri sulla terra e avesse letto come i giornali di sinistra hanno raccontato l'attentato di Magdeburgo, avrebbe capito che si è trattato di un gesto compiuto da un tedesco di estrema destra e non da un immigrato arabo che ha ricevuto nel 2016 lo status di rifugiato. Tra titoli «Il killer di ultradestra», approfondimenti «dai neonazisti ai sovranisti così Musk costruisce la nuova internazionale nera», articoli su «terrore e Afd», mancava solo scrivessero che l'attentatore si chiamava Müller ed era originario di Dresda invece di Taleb Al Abdulmohsen nato in Arabia. (il Giornale)
Su altri giornali
Adesso che il criminale assassino di Madgeburgo, Taleb Al Abdulmohsen, si è rivelato un sionista, fascista, anti Islam, la sua terribile strage non è più “terrorismo” e per politici e media occidentali lui diventa un “attivista”. (Contropiano)
L'ultimo delirio social monta tra i commentatori di sinistra, non (Secolo d'Italia)
Purtroppo, perché siamo nel campo dell’incontrollabile, dell’imprevedibile, molto più pericoloso di quello dei gruppi organizzati che si possono monitorare, infiltrare. È vero: lo psichiatra-psicotico dell’attentato di Magdeburgo non si è mosso nell’ambito di una strategia, come testa di ponte di un gruppo, terminale di una logica, di un Isis, un Hamas. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Quando gli assalti li compivano maomettani radicali, ci si affrettava a parlare di squilibrati solitari. Enrico Borghi (Iv) si scatena: «Gli estremisti conservatori ormai usano tecniche jihadiste».Quand... (La Verità)