Aurora boreale illumina le Dolomiti nella notte di Capodanno

La scorsa notte la catena montuosa è stata palcoscenico di uno spettacolo molto raro alle latitudini italiane; è iniziato così l’anno nuovo a Cima Grappa e Plan di Corones Nella notte di Capodanno le Dolomiti sono state illuminate dall'annunciata aurora boreale. L’agenzia statunitense per l'atmosfera e gli oceani (NOAA) aveva infatti anticipato l’arrivo di una tempesta geomagnetica che avrebbe creato le condizioni perfette per l'avvistamento del fenomeno luminoso anche nel nostro Paese. (Sky Tg24 )

Ne parlano anche altre fonti

Ultimamente è più facile incrociare un'aurora boreale poiché il Sole si trova in quello che gli astronomi chiamano «picco» del suo ciclo solare di undici anni. Di fatto, al culmine del ciclo solare, i poli magnetici del sole si invertono e la nostra stella, di riflesso, passa da uno stato fiacco a uno attivo e tempestoso. (Corriere del Ticino)

I brillamenti solari sono intense esplosioni di radiazioni elettromagnetiche che si originano dalle macchie solari, regioni più fredde e con un campo magnetico particolarmente intenso sulla superficie del Sole. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Ho così potuto vedere il classico “alone rosso” indice di un aurora molto diffusa fino ai deboli pillar muoversi per pochi istanti, bassi all’orizzonte, a ridosso della costellazione del Carro. Il fenomeno si è manifestato fin subito dopo il crepuscolo, guadagnando intensità e arrivando al suo massimo alle 18:30. (StatoQuotidiano.it)

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Gli esperti avrebbero infatti messo a punto un nuovo metodo che dall’energia immagazzinata nelle celle fotovoltaiche porta dritto alla scissione fotocatalitica dell’acqua, con una netta riduzione delle emissioni inquinanti. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

L’arco aurorale, solitamente visibile nelle regioni vicine ai poli, è un fenomeno atmosferico legato all’interazione tra le particelle solari e il campo magnetico terrestre. (vistanet)