“Nicholas mi ha donato il fegato e mio figlio porta il suo nome”
La testimonianza a Messina di Maria Pia Pedalà e l'abbraccio con i coniugi Green. Presente anche Francesco Mondello, che ricevette le cornee MESSINA – “Sono trascorsi 30 anni. Ero diciannovenne ma l’emozione è sempre la stessa. Nicholas mi ha dato la vita, donandomi il fegato, e ogni giorno io lo ricordo. A lui, e alla scelta dei suoi genitori, devo la vita. Ho potuto coronare il sogno di diventare madre e mio figlio porta il suo nome”. (Tempo Stretto)
La notizia riportata su altri media
Lo fa con una lettera inviata all’Ansa dal carcere in cui è recluso. (la Repubblica)
I coniugi sono stati testimonial della terza conferenza internazionale Donarte organizzata dall’Unità di anestesia e rianimazione del Policlinico con l’Università di Messina. (Messina)
Il 29 settembre 1994 la sparatoria sull’A3 Salerno Reggio Calabria: una pallottola raggiunse il bambino statunitense alla testa uccidendolo. Quindi il gesto dirompente dei genitori di acconsentire all’espianto degli organi che ancora oggi tiene in vita il loro amatissimo bambino I suoi anni di vita erano solo sette come gli organi che, per volere dei genitori Reginald e Maggie, sono stati donati per salvare sette persone che in Italia erano in attesa di trapianto. (LaC news24)
Crippa è un piccolo paese in Brianza, si chiama Giussano, ha 26mila abitanti e 1.800 di questi si sono iscritti alla sezione locale dell’Aido e hanno dato il proprio assenso alla donazione di organi. Una percentuale di oltre il 6 per cento della sua popolazione. (IL GIORNO)