Diciottenne ucciso sul lungomare a Napoli, l’imputato in aula: “Chiedo scusa, ho sparato ma non so come sia morto: ho sentito altri colpi”
"Ero inseguito da sei sette persone che mi minacciavano. Avevo paura, ho estratto l’arma ed è vero. Ho esploso due colpi non so in che direzione, poi ho sentito altri colpi. Quel povero ragazzo me lo sto portando io sulla coscienza, vorrei fare le mie scuse alla famiglia, mi dispiace molto. Ma non so come è morto quel ragazzo. Sono rimasto male e sto male ancora oggi”. In una dichiarazione sponta… (La Repubblica)
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È il giorno del dolore, dello strazio infinito che raccoglie le lacrime di centinaia e centinaia di persone. A Casoria è lutto cittadino, tante persone, tantissima gente comune, tutti per dare l'ultimo saluto ad un ragazzo di 19 anni ucciso per un nulla di che, una lite banale, una follia omicida che sta facendo proseliti tra tantissimi giovani cresciuti nel “mito” della violenza cieca e inutile, disgregante e disumana allo stesso tempo. (ROMA on line)
Sulla bara bianca che custodisce il corpo di Santo Romano ci sono la maglia verde con il numero 1 e il paio di guanti da portiere che il 19enne di Casoria indossava ogni qual volta scendeva in campo con il suo Micri. (La Stampa)
Ma dice anche di aver ascoltato altri due colpi esplodere da qualcun altro mentre scappava. Aula 114, prima corte di assise, parla l’imputato Francesco Pio Valda, ritenuto responsabile dell’omicidio di Francesco Pio Maimone, la notte del 20 marzo del 2023. (ilmattino.it)