Dei lobbisti di Huawei sono accusati di aver corrotto dei deputati europei per favorire il 5g cinese
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La maxi-operazione è scattata all'alba di giovedì 13 marzo. La polizia giudiziaria belga ha messo nel mirino il colosso cinese Huawei con una serie di perquisizioni e fermi in diverse località del Belgio nell’ambito di un’inchiesta per corruzione al Parlamento europeo. Un centinaio di agenti hanno passato al setaccio Bruxelles, la Vallonia e le Fiandre fermando diversi lobbisti legati all’azienda di telecomunicazioni cinese. (WIRED Italia)
Su altri giornali
– Nell’ambito della nuova indagine per corruzione che vede implicati europarlamentari, la polizia belga ha fatto anche irruzione per perquisire la sede a Bruxelles del gigante tecnologico cinese Huawei Technologies, che sarebbe al centro dello scandalo. (Agenzia askanews)
Il copione è sempre lo stesso: viaggi di lusso, biglietti per eventi sportivi e bonifici sospetti, il tutto condito da un'opacità istituzionale che rende il confine tra lobbying e Niente Quatar, ma al suo posto il colosso cinese Huawei (Secolo d'Italia)
Oltre all’ex assistente in Europarlamento arrestato per il caso Huawei, il coordinatore napoletano della Lega Enzo Rivellini e l’assessore regionale renziano all’Agricoltura Nicola Caputo hanno in comune due cose: l’origine campana e i trascorsi in consiglio regionale, la palestra migliore per l’esercizio della raccolta – e cura – delle preferenze personali. (Il Fatto Quotidiano)
La polizia belga ha perquisito case e uffici di 21 persone nel corso di un'indagine per corruzione che coinvolge il Parlamento europeo, e che vede al centro il gigante hi tech cinese Huawei. Quasi tutti gli arrestati sono lobbisti legati proprio a Huawei, sospettati di aver corrotto diversi europarlamentari per favorire gli interessi dell'azienda nell'Unione. (Corriere della Sera)
Una nuova retata a Bruxelles, e l'ombra di una nuova corruzione dentro il Parlamento europeo. Due anni e mezzo dopo il Qatargate un'altra indagine scuote il cuore delle istituzioni Ue. (il Giornale)
L’ipotesi di un nuovo scandalo di corruzione agita il Parlamento europeo. All’alba di giovedì 13 marzo la polizia giudiziaria del Belgio, su ordine del giudice istruttore e della procura federale, ha condotto perquisizioni a tappeto in 21 indirizzi sparsi tra Bruxelles, in Vallonia e nelle Fiandre. (Milano Finanza)