I colloqui di Impagnatiello: "Lei era la mia sconfitta"

Di Andrea Gianni MILANO Il primo colloquio si apre con un desiderio espresso da Alessandro Impagnatiello, quello di studiare psicologia in carcere "perché credo che l’aspetto psicologico mi abbia toccato". Rivolge lui, nel secondo incontro, una domanda agli esperti nominati dalla Corte d’Assise di Milano: "Cosa può esserci di diverso in me oggi rispetto a quasi un anno fa? Perché io mi vedo completamente, mi sento completamente diverso". (IL GIORNO)

La notizia riportata su altri giornali

Alessandro Impagnatiello è sì il perfetto prototipo del narcisista che non può consentire di essere umiliato, ma questo per i periti della Corte d’assise di Milano non vuol dire che non fosse perfettamente in grado di intendere e volere quando massacrò Giulia. (Corriere Milano)

"Non vi sono elementi per ritenere che al momento del fatto trovino applicazione i requisi… Alessandro Impagnatiello è stato giudicato capace di intendere e di volere dai periti nominati dalla Corte d’assise di Milano, nell’ambito del processo per il femminicidio di Giulia Tramontano. (La Repubblica)

Delitto Senago, Impagnatiello era capace di intendere e di volere 16 ottobre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Alessandro Impagnatiello: “Tentai di cancellare tutto, ogni traccia di Giulia ma non era come buttare una caramella”

Leggi tutta la notizia "Ho visto la mia sconfitta...detto in maniera squallida. (Virgilio)

Udienza del barman 30enne imputato dell'omicidio pluriaggravato della giovane incinta. "Da maggio la avvelenavo con un topicida". "L'ho colpita all'altezza del collo ma non so quante volte". (AGI - Agenzia Italia)

Non era come buttare una caramella, non si può (…) polverizzare un corpo”. Cercavo di eliminare ogni traccia di Giulia, cercai di eliminare Giulia dando fuoco (…) Ora è tutto chiaro, tutto insensato quella che avevo intenzione di fare. (Il Fatto Quotidiano)