Esplosione a Calenzano, Garavaglia: "Deposito Tamoil di Cremona sicuro"
Sono stati ritrovati i tre dispersi nell’esplosione al sito Eni di Calenzano, e salgono così a 5 le vittime, oltre a 26 feriti di cui gravemente ustionati. Una tragedia che avrebbe potuto essere anche più grave perché accanto alla pensilina di ricarica dove si è verificata l’esplosione ci sono almeno 20 cisterne che contengono carburante. E a Cremona, dove esiste un deposito molto simile, non manca qualche preoccupazione. (CremonaOggi)
La notizia riportata su altri media
Tanto che tra ieri ed oggi decine di te… (La Repubblica)
Dribbla le domande e non risponde, il titolare della Sergen, la ditta lucana per cui lavoravano due dei cinque morti nella strage di Calenzano, Franco Cirelli e Gerardo Pepe, e un ferito grave, Luigi Murno. (La Repubblica Firenze.it)
23 ottobre, esplode un condizionatore d’aria alla Toyota Handling Materials di Calderara di Reno: stessa provincia, altre due morti bianche. 9 aprile, scoppia un’idrovora alla centrale Enel di Bargi, sul lago di Suviana, in provincia di Bologna. (La Stampa)
Con la mattina l’omaggio delle istituzioni alle cinque vittime con il minuto di silenzio dentro il deposito Eni, alla presenza di alcuni parenti e di autisti colleghi di chi è stato colpito dall’incidente di lunedì. (Corriere Fiorentino)
Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, commenta le ultime due morti sul lavoro in Campania. Napoli. «La situazione è drammatica, stiamo replicando i numeri dello scorso anno. Mentre il Governo studia leggi che non ci convincono: bisogna prendere provvedimenti immediati, come fosse un’emergenza nazionale». (Impresa Italiana)
A pochi metri dal luogo della tragedia del 9 dicembre, nelle stesse ore, erano in corso lavori di manutenzione straordinaria che potrebbero essere legati all’innesco dell’esplosione. (ilmessaggero.it)