Pensioni 2025: assegni più bassi e novità sulla rivalutazione
Chi andrà in pensione nel 2025 si troverà a fare i conti con un assegno più basso rispetto al 2024. La rivalutazione prevista sarà infatti solo dell’1,6%, molto inferiore al 5,4% applicato quest’anno. Questo cambiamento riflette il calo dell’inflazione, ma avrà un impatto significativo sui futuri pensionati. Un esempio concreto Per un lavoratore di 67 anni con un montante contributivo di 400.000 euro, l’assegno pensionistico scenderà da 22.892 euro annui nel 2024 a 22.432 euro annui nel 2025, con una perdita di 460 euro all’anno, pari a circa 35 euro al mese. (Radio 105)
Ne parlano anche altre testate
Pensioni Dunque, la misura entrerà in vigore da gennaio 2025 e sarà inizialmente provvisoria in quanto si baserà su un indice stimato dall’Istat dello 0,8%. (iLMeteo.it)
In misura variabile tra i 104 euro in più l’anno per un assegno di 1.000 euro lordi mensili e i 461,59 euro per un assegno da 5mila euro lordi mensili. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Troppe uscite anticipate? Come sarà incentivata la permanenza nel mercato del lavoro? Cosa cambia e cosa no nella legge di bilancio 2025, dall’aumento delle minime a Opzione donna al ruolo dei bonus. Il professor Alberto Brambilla, presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, ha risposto in diretta alle domande inviate dai lettori del Corriere della Sera. (Corriere della Sera)
Assegni un po' più poveri. Chi andrà in pensione nel 2025 avrà assegni mensili più bassi rispetto a chi si ritirerà nel 2024. (Today.it)
Tutti sapevano che l’inflazione è in calo e che gli aumenti elevati dell’ultimo biennio erano figli di una crisi economica da capogiro nata dopo la pandemia. Eppure, anche nelle previsioni più negative, le cifre di aumento che adesso andremo ad analizzare dopo l’uscita del decreto sono ancora più basse. (InvestireOggi.it)
La cattiva notizia è che la percentuale di rivalutazione, che segue al tasso dell’8,1% applicato nel 2023 e a quello del 5,4% per il 2024, è persino più basso rispetto a quelle che erano le stime in legge di Bilancio 2025, pari all’1% e la metà esatta di quanto invece era stato previsto nel Def. (Quotidiano di Sicilia)