Fiat Chrysler sta limitando l’accesso ai suoi stabilimenti per il coronavirus

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ClubAlfa.it ECONOMIA

Il gruppo Fiat Chrysler sta limitando l’accesso ai suoi stabilimenti europei a seguito della diffusione del coronavirus. Fiat Chrysler a Torino ha il suo centro amministrativo principale.

Il gruppo Fiat Chrysler sta limitando l’accesso ai suoi stabilimenti europei a seguito della diffusione del coronavirus nel nord Italia.

La maggior parte delle persone colpite dal coronavirus sono raggruppate intorno a Codogno, 60 km a sud-est di Milano (ClubAlfa.it)

Ne parlano anche altre testate

Il gruppo ha già adottato alcune misure di sicurezza per i suoi stabilimenti con l’obiettivo di azzerare i rischi legati alla diffusione del virus. La diffusione del Coronavirus rappresenta un problema concreto per i fornitori degli stabilimenti FCA che potrebbero, quindi, trovarsi a corto di componenti a causa dello stop della produzione per diverse aziende che si trovano nelle aree colpite dal virus. (ClubAlfa.it)

al fermo delle tre linee di produzione di FCA Mirafiori, Cassino, Melfi e a quelle di Sevel. Con una nota l’azienda lombarda ha informato che nell’impossiblità di produrre la componentistica destinata ai costruttori, si rischia lo stop alla produzione di auto: «L'impossibilità di consegnare le merci – spiega MTA - porterà, infatti, già dalla giornata di mercoledì 26 p. (Automoto.it)

Il caso di oggi, uno dei più noti essendo localizzato a Codogno, in "zona rossa" è quello di MTA. L'azienda produce varie componenti del mondo elettrico ed elettronico a specifica automotive, ma dovendo seguire le disposizioni ministeriali è chiusa. (Automoto.it)

Vuoti anche l’hub logistico di Ceva a Somaglia e la Mta, che fornisce fusibili, centraline e morsetti a molti grandi produttori automobilistici. “In questa prima fase alcune aziende hanno riconosciuto giornate di malattia, ma non è scritto da nessuna parte che quella sia la regola. (Il Fatto Quotidiano)

Ecco perché MTA ha chiesto di potere far lavorare circa 60 persone, ovviamente sotto controllo medico quotidiano per valutare lo stato di salute di ogni lavoratore. GIÀ AFFRONTATA - Le conseguenze, come si può intuire, potrebbero essere drammatiche dal punto di vista economico. (AlVolante)