Esplosione a Ercolano, Samuele aveva una figlia di 4 mesi. Il dramma del papà: «Mi voglio sparare». Le gemelle Sara e Aurora mamme single

Primo e ultimo giorno di lavoro, in nero, per le vittime dell'esplosione in una fabbrica abusiva di confezionamento di fuochi d'artificio a Ercolano. Per identificare le vittime si è dovuta attendere la sera di lunedì 18 novembre: i corpi straziati erano difficili da riconoscere anche per i parenti dei giovani morti nello scoppio. Si sono riversati tutti in via Patacca 94, nel capannone in una zona agricola ai confini con San Giorgio a Cremano. (leggo.it)

Ne parlano anche altri giornali

Parla di una scena «devastante» il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto. «Una scena - afferma - che resta nel cuore e nella testa, una scena di distruzione ma anche una scena di dolore che ci deve far pensare. (ROMA on line)

Queste le parole di Ciro Bonajuto, sindaco di Ercolano, raggiunto dai microfoni di LaPresse dopo l’esplosione di un edificio in Contrada Patacca. Attualmente mi riferiscono di tre decessi, di cui due ragazzi giovanissimi”. (LAPRESSE)

Ci sarebbero anche alcuni dispersi. Tra le prime ipotesi il fatto che nel capannone ci fossero un ingente quantitativo di fuochi d'artificio stoccati nel locale. (Tiscali Notizie)

Esplosione a Ercolano, le indagini della Procura: l'immobile era intestato a una bambina di 13 anni

Sono tre le vittime dello scoppio, avvenuto intorno alle 15 di ieri: due gemelle di 26 anni di Marigliano, Sara e Aurora Esposito, e un ragazzo albanese di 18 anni residente a Napoli, Samuele Tafciu. Intanto è ricomparso il proprietario dell’area, che si è detto estraneo all’attività illegale. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Le altre … Tre morti, cadaveri da identificare faticosamente dopo lo scempio provocato da un’esplosione che è stata ascoltata a chilometri di distanza. (Il Fatto Quotidiano)

C’è un indagato per la morte delle due gemelle e del cittadino albanese travolti lunedì sera dallo scoppio di polvere pirica avvenuti all’interno di una fabbrica di Ercolano. Un immobile intestato a una bambina di 13 anni, che ovviamente non è responsabile della tragedia di Ercolano. (ilmattino.it)