“Almeno non si parlerà più di Scudetto”: il commento di Thiago Motta dopo la sconfitta della Juventus con l’Atalanta

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Il Fatto Quotidiano SPORT

“Siamo tristi e dispiaciuti, ma almeno non si parlerà più di Scudetto. Ora bisogna pensare solo alla Fiorentina per andare avanti”. Così l’allenatore della Juventus, Thiago Motta, ha commentato a Dazn la sconfitta interna contro l’Atalanta per 0-4 arrivata alla 28esima giornata di campionato. I bianconeri non perdevano in casa 0-4 dal 22 ottobre 1967. Gli ultimi 4 gol subiti in casa, invece, risalgano all’anno 2011 con Juventus-Parma terminata 1-4. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri giornali

Il trisillabo? Per ora +6 sulla Juve, e vale +7 Dopo la settimana di funerali post Venezia, ora al centro del mondo Atalanta è tornato il trisillabo. Sono le due reazioni irrazionali ai risultati di una singola partita, che portano a perdere di vista la realtà a 10 gare da fine stagione. (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)

Poi, nel finale, un bel tuffo su Vlahovic e un miracolo sul colpo di testa di Mckennie. Giusto per poter dire: c’ero anch’io. (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)

"Dea spacca Juve" è il titolo che La Gazzetta dello Sport lancia oggi in prima pagina per sottolineare la prova di forza dell'Atalanta, sola al terzo posto dopo il sonoro 4-0 rifilato a domicilio alla Juventus all'Allianz Stadium: decidono le reti di Retegui, De Roon, Zappacosta e Lookman: "Atalanta travolgente, per lo scudetto è corsa a tre - si legge ancora -. (Tutto Napoli)

Sarà cosa a tre per lo scudetto tra Inter, Napoli e Atalanta. A 10 giornate dalla fine i nerazzurri guidano con un punto di vantaggio sugli azzurri e tre sui bergamaschi, ma è stata senza dubbio la squadra di Gasperini a impressionare di più, grazie alla lezione di calcio inflitta alla Juventus e domicilio. (Sport Mediaset)

Yildiz 4: Non è al meglio e può essere una parziale scusante ma sbaglia troppe cose che per lui dovrebbero essere il pane quotidiano. Su Corsport le imbarazzanti pagelle bianconere. Di Gregorio 7. Dopo aver sfiorato il rigore di Retegui, tiene in vita la Juve murando Lookman (due volte) e Zappacosta; non può nulla sul resto. (Tutto Juve)

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