Navalny, le memorie del “Patriota” ucciso da Putin: «Ecco perché sono tornato in Russia»

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In tutto il mondo e in 22 lingue il libro di memorie di Aleksej Navalny: «Non abbiate paura di nulla. Questo è il nostro Paese. L’unica cosa di cui dobbiamo aver paura è lasciare che la nostra patria venga depredata da una banda di bugiardi, ladri e ipocriti» (24+)

Ne parlano anche altre fonti

Yulia Navalnaya punta a diventare presidente della Russia. Navalnaya, oggi presidente della Fondazione anti-corruzione (FBK) creata da Navalny, ha dichiarato di essere consapevole di rischiare l'arresto se dovesse tornare in patria mentre il presidente Putin è ancora al potere. (Corriere del Ticino)

Yulia Navalnaya, vedova dell’attivista anticorruzione Alexei Navalny, ha rilasciato un'intervista alla Bbc affermando di essere intenzionata a candidarsi alle prossime elezioni presidenziali. Navalnaya è stata inclusa lo scorso luglio nell'elenco dei «terroristi ed estremisti» e sa che rischia l'arresto se torna in patria mentre il presidente Putin è ancora al potere. (ilmessaggero.it)

Yulia Navalnaya intende sfidare Vladimir Putin e diventare prossimo presidente della Russia. Lo ha annunciato lei stessa in un’intervista alla Bbc. Nel lanciare Patriot, il libro di memorie che suo marito Alexei Navalny stava scrivendo prima di morire, Yulia ha ribadito i suoi piani di continuare la sua lotta per la democrazia. (Adnkronos)

“Anche se tutto dovesse crollare, mi rimuoveranno al primo segno che il regime sta cedendo. Mi avveleneranno definitivamente“, aveva previsto. (Vita)

Yulia Navalnaya, vedova del leader dell’opposizione russa Aleksei Navalny, ha dichiarato che intende candidarsi alle elezioni presidenziali in Russia una volta terminata l’era di Vladimir Putin. L’annuncio è stato fatto durante un’intervista alla Bbc, in occasione del lancio del libro autobiografico Patriot, che il dissidente morto in carcere a febbraio stava scrivendo in cella. (Il Fatto Quotidiano)

decise di tornare in Russia, dove fu subito arrestato. Nel libro descrive i soprusi subìti in carcere e la costante sorveglianza a cui era sottoposto. "Sta uscendo contemporaneamente in decine di paesi e in più di venti lingue", ha scritto di recente su X Navalnaya. (Il Sole 24 ORE)