"Il missile nucleare di Putin è esploso durante un test"

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Ucraina

Doveva essere la super arma di Putin, ma il nuovo missile nucleare della Russia non riesce a volare. È infatti fallito l'ennesimo test del Sarmat, un vettore balistico che avrebbe dovuto modernizzare l'arsenale nucleare russo, esploso nel sito di lancio nel cosmodromo di Plesetsk nella Russia settentrionale, dove ha provocato un cratere largo circa 60 metri. Il test era programmato tra il 19 e il 23 settembre 2024 (secondo una limitazione dei voli diramata il 17 settembre scorso). (Today.it)

La notizia riportata su altri media

I missili balistici intercontinentali (ICBM) lanciati da silo rappresentano una componente fondamentale della deterrenza nucleare di molte nazioni e sono quelli che ancora più colpiscono l’immaginazione collettiva. (Scenari Economici)

La comparazione tra le immagini satellitari del 20 settembre (venerdì) con quelle della mattina presto di sabato certificano che è avvenuta una potente esplosione che ha distrutto integralmente il lanciatore n. (La Stampa)

Un'altra prova che confermerebbe questa tesi chiama in causa un aereo da ricognizione americano Boeing RC-135S Cobra Ball decollato da una base statunitense in Alaska per osservare il test del Sarmat: pare che il velivolo non abbia registrato alcun lancio. (il Giornale)

Fallisce in Russia il nuovo test del Sarmat, il missile intercontinentale di Putin. La devastazione immensa vista dalle foto satellitari

La Russia ha effettuato un nuovo test per il missile intercontinentale RS-28 Sarmat e anche questo collaudo, il quarto, si è trasformato in un fallimento. Il super missile di Vladimir Putin fa flop, un'altra volta. (Adnkronos)

Le foto scattate dai satelliti sul poligono alle porte dell'Artico mostrano lo scenario del disastro: un enorme cratere, segni di devastazione, quattro mezzi dei pompieri che lavorano per spegnere un incendio. (la Repubblica)

Quelle che vedete bruciato è l’unico sito (almeno tra quelli noti) in Russia adatto a testare i nuovi missili balistici intercontinentali. L’esplosione – meglio sarebbe dire auto-esplosione – è stata talmente devastante che il sito, dalle foto satellitari ottenute dall’analista osint MT Anderson e che La Stampa può pubblicare, appare carbonizzato quasi integralmente. (La Stampa)