A Messina l’effetto Nicholas Green è ancora grande
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Si torna a parlare di trapianti e donazione di organi, due facce della stessa medaglia: a farlo sono Reginald e Margareth Green genitori di Nicholas, il bimbo americano divenuto un simbolo nazionale per la promozione della cultura della donazione degli organi. Era il 29 Settembre 1994 quando due banditi scambiarono l’auto dei Green per quella di un gioielliere sulla Salerno Reggio Calabria e la crivellarono di proiettili colpendo mortalmente il piccolo di soli sette anni che dormiva sul sedile posteriore. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)
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Da quando è scomparso suo figlio, trent’anni fa, non ha mai perso la grinta per dare un senso a quella morte. Reginald Green è il padre di Nicholas, il bambino di sette anni che il 29 settembre 1994 fu colpito accidentalmente da un proiettile sulla Salerno-Reggio Calabria, durante un regolamento di conti, mentre era in viaggio verso il mare con la f… (la Repubblica)
Chiede la revisione del processo a conclusione del quale è stato condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione Francesco Mesiano, di 51 anni, di Mileto, accusato dell'omicidio di Nicholas Green, il bambino statunitense… (Il Vibonese)
Trent’anni dopo (LaC news24)
Reginald e Margareth Green a Messina 30 anni dopo la morte del figlio, testimonia della terza Conferenza internazionale Donarte 2024 , promossa dalle Unita di Anestesia e rianimazione e Terapia intensiva del Policlinico con l'università di Messina, manifestazione che coniuga scienza e arte, ponendo al centro dell’attenzione il tema della donazione degli organi. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)
La storia di Nicholas Green (Vanity Fair Italia)
«L’agonia di quei giorni – ha raccontato la mamma Margaret – fu una serie di duri colpi, ma donare gli organi di Nicholas è stata la decisione importante più semplice che abbiamo mai dovuto prendere. È stato chiamato “effetto Nicholas” quello che trent’anni fa ha portato a un’impennata di donazioni di organi in Italia. (Avvenire)