Non c’è pace per la Siria, anche senza Assad
Stando a quanto riferiscono testimoni e l’OSDH, mercoledì migliaia di siriani hanno manifestato a Tartus, Banias, Jableh e Latakia, nell’ovest del Paese, dove la comunità alawita, un ramo dell’Islam sciita, è molto presente, e a Homs (Siria centrale), in seguito alla diffusione di un video che mostrava un attacco a uno dei loro santuari. Queste manifestazioni sono le prime dal rovesciamento di Assad. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Se ne è parlato anche su altri media
Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, durante questi scontri un manifestante è stato ucciso a Homs dalle forze di sicurezza. Inoltre, gli scontri tra uomini armati e militari della sicurezza che hanno tentato di arrestare un ufficiale del deposto presidente a Tartus, nell'ovest, hanno provocato almeno 17 morti, sempre secondo l'Osservatorio. (Italia Oggi)
Al Jazeera riferisce che dopo le manifestazioni di mercoledì scorso nelle città e nei paesi di Tartous, Latakia, Jableh, Qardaha e Homs le nuove autorità siriane hanno annunciato un coprifuoco parziale e lanciato una operazione “contro uomini armati che hanno aperto il fuoco sulle forze di sicurezza in concomitanza con le manifestazioni”. (Contropiano)
La situazione nell’ovest della Siria si è incendiata nelle scorse ore e resta incandescente. Le manifestazioni della minoranza alawita, esplose dopo un video sui social network che mostrava un attacco a uno dei loro santuari, hanno incendiato le città costiere di Tartus, Jableh e Latakia, dove è molto radicata la comunità da cui proviene il deposto presidente Bashar al-Assad. (Il Fatto Quotidiano)
Mentre la guerra civile siriana sembra volgere al termine, le divisioni interne al Paese si fanno più profonde. Le tensioni tra sunniti e alawiti sono esplose in episodi di violenza settaria, con almeno 15 miliziani del gruppo jihadista sunnita Hayat Tahrir al-Sham (HTS) uccisi in scontri con comunità alawite. (Notizie Geopolitiche)
Una Ong e testimoni hanno riferito di manifestazioni della minoranza alawita in diverse città della Siria, dopo un video sui social network che mostrava un attacco a uno dei loro santuari. (Gazzetta del Sud)
PUBBLICITÀ Il nuovo ministro degli Interni siriano, Mohammed Abdel Rahman, ha dichiarato che 14 "membri del ministero dell'Interno" sono stati uccisi da quelli che ha definito "resti del regime di Assad". (Euronews Italiano)