Ue,Meloni:dico no a più Europa dappertutto ma dove serve davvero

"Io non ritengo che la soluzione per rendere l'Europa più forte sia banalmente trasferire tutte le nostre competenze alla Commissione europea. Non ha funzionato". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella replica in Senato dopo il dibattito seguito alle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeoPer Meloni c'è stata "un'iperregolamentazione che spesso ha mortificato interi settori produttivi del continente europeo. (Tiscali Notizie)

Su altre testate

Ue, Meloni: "Su Fitto prevalga interesse nazionale non di parte" 15 ottobre 2024 (Il Sole 24 ORE)

“Ampliando lo sguardo ad altri settori produttivi, non posso che essere d’accordo con Mario Draghi quando scrive, nel suo rapporto, che gli ambiziosi obiettivi ambientali che ci siamo posti devono essere accompagnati da maggiori risorse pubbliche e private, da investimenti adeguati e da un piano coerente per raggiungerli, altrimenti la transizione energetica ed ambientale andrà a scapito della competitività e della crescita. (ilmessaggero.it)

Ci sarà "una nuova squadra che dovrà affiancare Ursula von der Leyen: se il percorso parlamentare confermerà questa squadra, la Commissione comprenderà anche il ministro Raffaele Fitto, che von der Leyen ha voluto nominare vicepresidente esecutivo", ha affermato Meloni. (ilmessaggero.it)

Migranti, Meloni rassicura: “La diffusione delle notizie sugli sbarchi è calata dell’80%”

Questa indicazione è la conferma di una ritrovata centralità dell’Italia, rafforzata da un governo credibile che garantisce la stabilità politica in una fase storica instabile”. Un notevole miglioramento per la nostra Nazione rispetto alla Commissione uscente. (TuttOggi)

La nomina di Raffaele Fitto alla vicepresidenza della Commissione europea "è simbolo della ritrovata centralità dell'Italia". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso delle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre. (Il Sole 24 ORE)

Il momento di discutere la manovra economica si avvicina sempre più e cominciano a scarseggiare i complotti con cui distrarre gli italiani dai sacrifici previsti. Ormai lontana nella memoria l’inesistente indagine ai danni di Arianna Meloni, svanito l’effetto affaire Sangiuliano-Boccia, ormai intiepidito lo stupore per il delirio del ministro della Cultura Giuli, ci è voluto un ex impiegato di Banca Intesa malato di curiosità cronica a far sì che la maggioranza compatta potesse gridare al nuovo complotto ai danni del governo poiché Coviello, questo il nome del ficcanaso, ha sbirciato impunemente nei conti delle sorelle Meloni. (Lercio)