Unicredit apre il risiko bancario e va alla conquista della Germania

Il risiko si sblocca. O forse si blocca. Unicredit esce allo scoperto, infliggendo un duro colpo a chi si aspettava un nuovo puzzle bancario tutto italiano. L’istituto ha acquistato la quota del 4,49% di Commerzbank che lo Stato tedesco ha messo in vendita. Circa 53 milioni di azioni, al prezzo di 13,20 euro l’una. La quota venduta si attesta attorno ai 702 milioni ed è solo una parte dell’operazione di Unicredit che, in realtà, ha fatto di più: la banca ha acquistato complessivamente una partecipazione azionaria pari a circa il 9% del capitale sociale di Commerzbank AG. (LA NOTIZIA)

Ne parlano anche altre fonti

Ultim'ora news 12 settembre ore 12 L’acquisto da parte di Unicredit di una quota del 4,49% delle azioni di Commerzbank messe in vendita dallo Stato tedesco ha sorpreso molti, ma è forse il segno dei tempi. (Milano Finanza)

Come si sta organizzando ora la banca di Francoforte (Milano Finanza)

Questa mossa, frutto di un'operazione di "accelerated book building" condotta per conto del governo tedesco, ha visto l'acquisto di una partecipazione del 4,49%, che si aggiunge al 4,51% già acquisito in precedenza tramite operazioni di mercato. (Nordest Economia)

Unicredit compra il 9% di Commerzbank e diventa secondo azionista

Il banchiere romano nel 2005, allora in Merrill Lynch nella divisione M& A, aveva assistito Unicredit nell'acquisizione da 19,2 miliardi di euro di Hvb. A quasi vent'anni di distanza l'istituto di piazza Gae Aulenti torna all'assalto del fortino tedesco e anche allora in prima fila c'era Andrea Orcel. (il Giornale)

La seconda banca italiana ha sborsato fino a 1,4 miliardi di euro per diventare il secondo maggiore azionista dopo il governo di Berlino e ha acquistato il 4,49% delle azioni con una procedura accelerata per conto dello Stato tedesco e il resto sul mercato. (EuropaToday)

La metà circa delle azioni è stata acquistata sul mercato. Il resto, pari al 4,49% del capitale totale, direttamente dal governo di Berlino, che ne deteneva oltre il 15% ma da tempo si era detto intenzionato a ridurre la sua partecipazione. (TGR Lombardia)