Mauro Corona pensa di lasciare la sua 'Bianchina' e la Tv: "Mi reputo inutile"

Mauro Corona pensa di lasciare Bianca Berlinguer e la Tv: "Mi reputo inutile" L'opinionista di È sempre Cartabianca vuole dire addio al piccolo schermo: "Tutte le battaglie che ho proposto hanno avuto zero risultati. Che sto a fare lì?". Mara Fratus Giornalista Nella mia vita non possono mancare, il silenzio, il mare e Il Libro dell'inquietudine sul comodino, insieme a un romanzo di Zafon. Duro sfogo di Mauro Corona, storico opinionista di Bianca Berlinguer. (Libero Magazine)

La notizia riportata su altri giornali

«A gennaio si portava il letame sulla neve, in ottobre si raccoglievano le foglie. «Sono nato in un posto un po' maledetto: Erto significa ripido, pericoloso, scosceso. (leggo.it)

È spiazzante, come sempre, Mauro Corona, e anche per questo amatissimo dai suoi lettori, che ieri sera hanno affollato il PalaPaff! per ascoltarlo, sul palco insieme alla figlia Marianna, autrice del romanzo “Vèinte. (Il Messaggero Veneto)

Così Mauro Corona, a Pordenonelegge per presentare “Lunario sentimentale” (Mondadori), ha introdotto il suo nuovo libro. Per Corona, la scrittura è l’unica arte con cui davvero riesce ad evadere le paure: «Quando scalo non riesco a dimenticare le mie paure e insicurezze. (ilgazzettino.it)

Mauro Corona e i dubbi se proseguire la collaborazione con la Berlinguer: «Le battaglie che ho proposto da Bianchina hanno avuto zero risultati»

Mauro Corona potrebbe presto lasciare “È sempre Cartabianca“, il programma condotto da Bianca Berlinguer e forse anche la tv. È quanto ha fatto intendere lo stesso scrittore e scultore, che si è mostrato deluso in merito all’efficacia dei suoi interventi nella trasmissione, a suo avviso poco utili ad aiutare gli altri e produttivi solo in termini di ascolti. (Virgilio Notizie)

È un Mauro Corona che scava in fondo a se stesso quello visto a Pordenonelegge. Ovviamente scrivo tutto io: una volta mi arrabbiavo, ora non più. (PordenoneToday)

O ami il tuo paese in maniera quasi autolesionistica, o non c'è modo di stare tra quelle terre». «A gennaio si portava il letame sulla neve, in ottobre si raccoglievano le foglie. (ilgazzettino.it)