Ecco come gli USA, sotto Trump, potrebbero influenzare il mercato oil e gas con l’Europa

Gli importatori di prodotti energetici europei hanno la possibilità di ridurre gli acquisti di GNL e greggio USA, poiché l’uso complessivo di gas resta debole, mentre le forniture di greggio da venditori alternativi sono abbondanti I produttori di petrolio e gas negli Stati Uniti si aspettano che, sotto la seconda amministrazione di Donald Trump, aumentare la produzione e l’esplorazione sarà più semplice. (Energia Oltre)

Se ne è parlato anche su altre testate

Un uomo che nel 2012 dichiarò al mondo che il riscaldamento globale è un «concetto inventato dai cinesi per impedire all’economia americana di essere competitiva», che considera l’innalzamento del mare un fatto positivo «dato che porterà a più proprietà fronte oceano» e che ha promesso di annullare l’accordo di Parigi sul … (La Stampa)

TERMOLI. Da qui al 20 gennaio 2025 ci sarà la transizione tra le presidenze Biden e Trump. I riflettori di tutto il mondo saranno accesi sulla questione geopolitica, visti i conflitti in cui – in modo indiretto – sono coinvolti gli Stati Uniti (Termoli Online)

La vittoria di Trump, una figura politica che ha sempre suscitato opinioni fortemente contrastanti, ha scatenato moltissime reazioni in tutto il mondo. (ClubAlfa.it)

Il ritorno di Trump e i timori per il clima: «La vittoria di un negazionista è una minaccia per il mondo»

Il controverso ex numero uno della Casa Bianca, ora rieletto dopo l’amministrazione Biden, in passato aveva puntato il dito sulle auto elettriche, con affermazioni forti, del tipo: “I sostenitori delle auto elettriche dovrebbero marcire all'inferno”. (il Giornale)

La Conferenza annuale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la Cop29, comincerà la settimana prossima a Baku, in Azerbaigian. Se il nuovo Presidente (che si insedierà a fine gennaio) confermerà i propositi della sua campagna elettorale, gli Stati Uniti sarebbero esonerati dalla definizione di nuovi obiettivi per il 2035 prevista per l’inizio del prossimo anno e non parteciperanno ai finanziamenti per aiutare le nazioni in via di sviluppo. (Tiscali Notizie)

Laurence Tubiana, amministratore delegato della European Climate Foundation e uno dei principali artefici dell'accordo di Parigi, ha cercato di smorzare le preoccupazioni, spiegando al Guardian che «il risultato delle elezioni negli Stati Uniti rappresenta una battuta d'arresto per l'azione globale sul clima, ma l'Accordo di Parigi ha dimostrato di essere resiliente ed è più forte delle politiche di qualsiasi singolo Paese». (Corriere del Ticino)