Liste di attesa in miglioramento. Calamai: “Work in progress”

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Estense.com SALUTE

L’Ausl sta cercando di migliorare la situazione critica legata alle liste d’attesa e traccia “un quadro – spiega Monica Calamai – sulle attività e sulla complessità di queste due tematiche sicuramente migliorabili”. È un “work in progress, non si tratta di una situazione statica” e “c’è un lavoro importante in corso” che, passo a passo, trovando le soluzioni più idonee, “può essere migliorato”. La direttrice Monica Calamai insieme Mirco Santini dirigente dell’unità operativa Governo dei percorsi Outpatient si trovano davanti alla IV commissione presieduta da Francesco Levato di Forza Italia. (Estense.com)

Se ne è parlato anche su altri giornali

«Sappiamo tutti che l’incidenza della povertà assoluta in Italia è significativamente aumentata negli ultimi 15 anni e le cause sono molteplici: le crisi finanziarie ed economiche, ma soprattutto la crisi innescata dalla pandemia che ha acuito le disuguaglianze sociali, impattando in misura maggiore sulla vita delle persone più vulnerabili e incidendo in modo significativo sulla vita delle persone con disabilità e le loro famiglie. (Frosinone News)

L’emergenza delle liste d’attesa nella sanità sembra essere ancora a un punto morto. (Sky Tg24 )

Per tre dei decreti attuativi il termine, fissato al 30 settembre, è già scaduto. La legge sulle liste di attesa (’Misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie’) è in vigore dall’1 agosto 2024 ma, ad oggi, “resta inapplicata”: mancano infatti ancora all’appello i decreti attuativi ed altri atti previsti per la piena operatività della norma. (Sanità24)

"Su 11 decreti attuativi previsti dal Dl sulle liste di attesa, 6 hanno un termine non rispettato, uno è in scadenza il 30 ottobre e 4 non hanno alcun termine. Anaao, Decreto liste d'attesa: la legge non è mai partita perché non è stato fatto nulla (- DottNet)

Le liste di attesa e il cortocircuito legislativo di Claudio Maria Maffei (Quotidiano Sanità)

Ora a distanza di 4 mesi dal suo varo, il DL venduto come toccasana per accorciare i tempi per visite e tac è ancora fermo al palo, perché mancano tutti i provvedimenti attuativi previsti per mettere le gambe al “piano Schillaci”. (La Stampa)