Oggi è la Giornata dell'aborto libero e sicuro: ma lo è davvero? Difficoltà e tempi, anche per le minorenni

C’è una storia di libertà al cuore dell’International Safe Abortion Day, la Giornata Internazionale dell’Aborto Sicuro che si celebra oggi in tutto il mondo. Promossa dalla Women’s Global Network for Reproductive Rights, la data del 28 settembre non è casuale, ma è stata scelta in ricordo della “Law of Free Birth”. Questa legge, passata dal Parlamento brasiliano nel 1871, forniva la riforma legale per assicurare libertà ai figli delle persone schiave. (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altre testate

Così il Coordinamento Donne della Cgil spezzina in una nota. "Il diritto della donna di decidere autonomamente sul proprio corpo e sul proprio futuro non può essere messo in discussione. (CittaDellaSpezia)

È il documento che verrà presentato giovedì 28 settembre alla Camera, frutto della cooperazione di una compagine inedita, che vede associazioni tradizionalmente impegnate sul tema dei diritti sessuali e riproduttivi unite ad altre impegnate sui diritti LGBTQ+, sulla laicità, sui diritti umani, sulla promozione di policy femministe. (Il Fatto Quotidiano)

Aborto frmacologico come una ‘Mission Impossible’ in Italia. Lo denuncia Medici nel Mondo. Con il rapporto ‘Aborto farmacologico in Italia: tra ritardi, opposizioni e linee guida internazionali’, l’organizzazione ha “catturato luci ed ombre della situazione nel nostro Paese attraverso dati, interviste e testimonianze”. (LAPRESSE)

Nella giornata internazionale per l’aborto libero e sicuro, tornano in piazza le donne palermitane. Una piazza come luogo in cui confrontarsi, dove chiedere e ricevere informazioni, ma che è anche tappa di un percorso di mobilitazione iniziato dopo il barbaro stupro del Foro Italico a Palermo. (La Repubblica)

Di Redazione | 28 Settembre 2023 alle 21:00 (RadioSienaTv)

In Italia c’è un problema. Un grande problema, a quanto pare, visto che ieri se ne sono occupate tutte le opposizioni, dal Pd ai Verdi, da +Europa alla Cgil. E qual è questo problema? Facile: la legge sull’aborto. (Liberoquotidiano.it)