Aveva strangolato la compagna ma gli tolgono l'ergastolo: "Era stressato per il Covid"

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Ponte sullo Stretto Messina

Aveva strangolato la compagna, e per questo omicidio era stato condannato all'ergastolo. Ma in cassazione l'assassino ha visto alleggerita la sua condanna in Cassazione, con i magistrati che hanno ritenuto lo stress dovuto alla pandemia di Covid come una possibile attenuante. Sta facendo discutere la sentenza su uno dei purtroppo tanti casi di femminicidio del nostro Paese. Secondo i togati dopo aver ripercorso tutta la vicenda, "deve stimarsi che i giudici di merito non abbiano compiutamente verificato se, data la specificità del contesto, possa, ed in quale misura, ascriversi all'imputato di non avere 'efficacemente tentato di contrastare' lo stato di angoscia del quale era preda e, parallelamente, se la fonte del disagio, evidentemente rappresentata dal sopraggiungere dell'emergenza pandemica; con tutto ciò che essa ha determinato sulla vita di ciascuno e, quindi, anche dei protagonisti della vicenda, e, ancor più, la contingente difficoltà di porvi rimedio costituiscano fattori incidenti sulla misura della responsabilità penale". (Today.it)

Su altri media

Per il femminicidio, De Pace era stato condannato all’ergastolo sia nel processo di primo grado sia in quello di Appello, ma la Cassazione ha deciso di annullare la condanna con rinvio, limitatamente all’applicabilità delle attenuanti generiche. (MeridioNews - Edizione Sicilia)

Sul femminicidio di Lorena Quaranta, la studentessa di Medicina strangolata dal fidanzato in una villetta di Furci Siculo il 31 marzo 2020, i giudici della Corte d’Assise di Reggio Calabria avrebbero dovuto verificare se "la specificità del contesto possa, e in quale misura, ascriversi all'imputato per non avere efficacemente tentato di contrastare lo stato di angoscia del quale era preda o se la fonte del disagio, evidentemente rappresentata dal sopraggiungere dell'emergenza pandemica, con tutto ciò che essa ha determinato sulla vita di ciascuno e, quindi, anche dei protagonisti della vicenda, e, ancor più, la contingente difficoltà di porvi rimedio, costituiscano fattori incidenti sulla misura della responsabilità penale". (LaVoce)

Cosi' il deputato di Fratelli d'Italia, Alessandro Urzì, commenta il rinvio alla Corte d'Assise d'Appello del caso dell'infermiere che il 31 marzo del 2020 strangolo' la sua ragazza, di 27 anni, nella loro abitazione di Furci Siculo, nel Messinese. (Liberoquotidiano.it)

Covid, sentenza shock: stressato da pandemia, annullato ergastolo per femminicidio

Era stressato per il Covid, merita quindi delle attenuanti, che così gli eviterebbero la condanna all’ergastolo . (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

(Adnkronos) – Sul femminicidio di Lorena Quaranta, la studentessa di Medicina strangolata dal fidanzato in una villetta di Furci Siculo il 31 marzo 2020, i giudici della Corte d’Assise di Reggio Calabria avrebbero dovuto verificare se "la specificità del contesto possa, e in quale misura, ascriversi all'imputato per non avere efficacemente tentato di contrastare lo stato di angoscia del quale era preda o se la fonte del disagio, evidentemente rappresentata dal sopraggiungere dell'emergenza pandemica, con tutto ciò che essa ha determinato sulla vita di ciascuno e, quindi, anche dei protagonisti della vicenda, e, ancor più, la contingente difficoltà di porvi rimedio, costituiscano fattori incidenti sulla misura della responsabilità penale". (il Fatto Nisseno)

«I giudici di merito non avrebbero verificato se la specificità del contesto, il periodo Covid e la difficoltà di porvi rimedio costituiscano fattori incidenti sulla misura della responsabilità penale». (Il Sole 24 ORE)