Pasta e olio i prodotti alimentari rincarati di più in Italia negli ultimi 10 anni, c'è anche il pane
Inflazione e carovita non fanno distinzioni: per quanto più gravose possano risultare per i cittadini meno abbienti rispetto agli altri, tali dinamiche colpiscono l’intera popolazione. Inevitabile, considerato che l’aumento dei prezzi si osserva a partire dai beni di più largo consumo. Primi tra tutti quelli alimentari. A dare le dimensioni del fenomeno, giovedì 14 novembre, una lista diffusa online da Federconsumatori relativa ai dieci prodotti rincarati di più nei supermercati italiani dal 2014 a oggi. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri giornali
Secondo il rapporto di Federconsumatori, la crescita dei prezzi è costante da anni e colpisce in modo particolare i prodotti base della dieta mediterranea. L'inflazione torna a crescere, colpendo duramente i bilanci delle famiglie italiane. (Business Community)
Prezzi alle stelle per i beni di prima necessità: un’analisi di Federconsumatori svela come gli aumenti degli ultimi dieci anni abbiano contribuito a rafforzare le disuguaglianze e a mettere in difficoltà milioni di famiglie italiane (greenMe.it)
Un’indagine condotta da parte dell’O.N.F., l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, ha rivelato la classifica dei prodotti che sono aumentati di più in Italia negli ultimi 10 anni: dal caffè al bar alla pasta, passando per pane, farina, zucchero e tonno in scatola. (inItalia)
Federconsumatori ha stilato la top 10 degli aumenti, all'interno di un paniere di 100 prodotti di prima necessità, che "hanno contribuito a far crescere disuguaglianze e impoverimento". Introduzione (Sky Tg24 )
In 10 anni prezzi di pasta e olio alle stelle: oltre l’80% in più (Radio Gold)
L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha rilevato, da tempo, una progressiva riduzione del consumo di carne e pesce (-16,9%, con uno spostamento anche verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati); una ricerca sempre più assidua di offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 49% dei cittadini); un aumento degli acquisti presso i discount (+11,9%). (Federconsumatori)