Non solo Volkswagen: licenziamenti e crisi, l’industria tedesca batte in ritirata
L'inverno sta arrivando e per la Germania sarà un inverno di gelo industriale. Con il governo di Olaf Scholz dimissionario, una campagna elettorale apertasi in maniera rissosa e la crisi sistemica del Paese in atto, è la frenata dell'economia causata dal calo verticale della manifattura a esemplificare la crisi della (fu?) locomotiva d'Europa. Colpisce e stupisce da tempo la crisi (Inside Over)
Ne parlano anche altre testate
Il sindacato tedesco Ig Metall ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con Volkswagen su un piano di riduzione dei costi che eviterà i licenziamenti forzati nelle fabbriche della più grande casa automobilistica in Germania (QUOTIDIANO NAZIONALE)
L’azienda automobilistica tedesca è intenzionata a lasciar cadere oltre 35’000 posti di lavoro entro il 2030 senza dover intervenire con licenziamenti o la chiusura delle fabbriche. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Per questo, il potente sindacato dei metalmeccanici IG Metall si è spinto a definire il compromesso raggiunto come il "miracolo di Natale di Hannover". (Quattroruote)
Volkswagen ed i sindacati continuano a trattare ad oltranza. Il quinto round di trattative è iniziato lunedì, con i negoziatori che hanno fatto solo brevi pause. (HDmotori)
Quello cominciato lunedì 16 dicembre e finito venerdì 20 è stato il round negoziale più lungo nella storia della Volkswagen, giunto a conclusione dopo 70 ore di trattative in un albergo di Hannover. L’ultimo capitolo della vertenza più drammatica, aperta a settembre dall’azienda, con la minaccia di chiudere fino a tre stabilimenti in Germania, mai successo negli 87 anni di storia del gruppo. (Il Sole 24 ORE)
Volkswagen e il sindacato IG Metall potrebbero aver trovato degli accordi per salvare gli stabilimenti tedeschi, ma non senza rinunce importanti (greenmove.hwupgrade.it)