Sharon Verzeni, è il giorno dell'addio tra lacrime e fiori. La mamma: «Viviamo un incubo»

Di nuovo insieme, questa volta per riportare Sharon a casa, a Bottanuco, dove era cresciuta. Il corteo partito dalla camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII è composto dal papà, dalla mamma e dal compagno, e imbocca via Adda alle 15. È come sempre il primo, Bruno Verzeni, a rispondere ai giornalisti. Poche parole: «Non penso al processo, mi interessa mia figlia. La giustizia farà il suo corso», dice (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

Un’aggressione brutale e fulminea. Due di quelle ricevute mentre dava le spalle al suo aggressore sono andate in pro… (La Stampa)

Trapela pochissimo sull’omicidio di Sharon Verzeni, ma sul «tutte le piste sono aperte» ribadito dagli inquirenti, probabilmente più che altro a tutela delle indagini, si possono abbozzare dei ragionamenti. (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)

“Dobbiamo crescere di condizione, soprattutto i nuovi arrivati, dobbiamo andare più veloci e forti, stiamo concedendo troppo agli avversari; meglio nella seconda partita. Abbiamo ancora tempo ma dobbiamo crescere di condizione e farlo in fretta. (Europa Calcio)

L’ultimo saluto a Sharon Verzeni, il parroco: «Tutti vogliono la verità»

"L'amministrazione comunale si unisce all’appello diramato dai carabinieri del comando provinciale di Bergamo e sollecita la collaborazione di tutti. E' l'appello, via social, del sindaco di Terno d'Isola (Bergamo) Gianluca Sala a due giorni dall'omicidio di Sharon Verzeni. (Civonline)

Bara bianca per Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a coltellate in strada nella notte tra lunedì e martedì scorso a Terno d'Isola, nella Bergamasca, dove viveva con il compagno. Familiari, amici e conoscenti si sono riuniti per i funerali nella chiesa di San Vittore a Bottanuco, sempre in provincia di Bergamo, dove la donna è nata e cresciuta. (La Repubblica)

OMICIDIO DI TERNO. Chiesa gremita per i funerali della barista 33enne uccisa nella notte tra il 29 e 30 luglio. Don Capitanio: «Preghiamo perché si converta chi ha prestato la mano al male». (L'Eco di Bergamo)