Carta del docente, riduzione da 500 a 420 euro possibile da quest'anno. Ecco cosa cambia per prof di ruolo e precari
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Con la fine di agosto è scaduta anche la possibilità di usufruire del bonus di 500 euro relativi all’anno scolastico 2022/23 e ora arriva l'aggiornamento annuale della carta docente. Ma le novità potrebbero non rendere particolarmente felici i destinatari del bonus: la disponibilità di quest'anno potrebbe essere ridotta. Per mantenere il valore attuale di 500 euro, infatti, avrebbero dovuto essere destinati ulteriori fondi all'iniziativa, che però non sono stati stanziati nella manovra 2024. (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altri giornali
Adv Anche per l’anno scolastico 2024 2025 sarà operativa la Carta del Docente, sia per gli insegnanti di ruolo, che per i precari. (Ti Consiglio)
Carta docente, quest’anno tornerà a essere negata anche ai supplenti con contratto fino al 31 agosto. Anief: sempre peggio, 80mila precari in più potrebbero presentare ricorso in tribunale con danni ulteriori per l’erario (Orizzonte Scuola)
Carta docente 500 euro, da quest’anno scolastico può essere ridotta (a 420 euro). Cosa succede per i precari al 31 agosto e al 30 giugno Di (Orizzonte Scuola)
Nel caso in cui la sentenza condanni l’Amministrazione all’adempimento in forma specifica, consistente nell’accredito diretto della somma riconosciuta in sentenza sulla Carta elettronica del docente interessato, la relativa istanza dovrà essere inoltrata direttamente alla Direzione Generale competente del Ministero dell’Istruzione e del Merito, trasmettendo copia della sentenza all’indirizzo di posta elettronica certificata email protected. (Tecnica della Scuola)
Nota prot. n. 37858 del 29.08.2024 recante le nuove indicazioni operative volte all’esecuzione delle pronunce di condanna per il riconoscimento della Carta docente in favore del personale non di ruolo. (USR Sicilia)
Svolgere supplenze annuali per cinque anni senza ricevere nemmeno un euro di Carta del docente: adesso, però, ne arriveranno 2.500 di euro e tutti assieme. Lo ha deciso il Tribunale di Verona, sezione Lavoro, accogliendo le richieste dei legali Anief in difesa di un insegnante che non si è arreso davanti alla discriminazione: il giudice delle aule di giustizia venete ha esaminato il ricorso giungendo alla conclusione che sull’argomento domina la posizione della “Corte di Cassazione, Sezione Lavoro”, che “pronunciando in data 27.11. (Orizzonte Scuola)