Conte “scarica” Schlein: il campo non c’è più e arriva l'affondo del leader M5S alla vigilia delle Regionali

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ilgazzettino.it INTERNO

«Il campo largo non esiste più». È quasi sera quando le agenzie battono l’affondo di Giuseppe Conte dallo studio Rai di Cinque minuti. Parole, quelle dell’avvocato, che suonano come un de profundis per il centrosinistra immaginato da Elly Schlein. E che recapitano al Pd quello che stavolta somiglia a un ultimatum: o noi o Italia viva. È categorico, il leader pentastellato. «Non sono disponibile ad affiancare il simbolo del M5S a quello di Renzi, che si è sempre distinto per distruggere e rottamare», mette in chiaro Conte. (ilgazzettino.it)

Su altre fonti

«A Giuseppe Conte il “campo largo” non conviene, almeno oggi. Differenziarsi lo aiuta ad avere una sua offerta formativa specifica, a fidelizzare l’elettorato dei 5stelle. Essere la ruota di scorta del Pd invece lo penalizza». (Italia Oggi)

Le mosse più importanti sulla scacchiera sono state, in questi giorni, quelle di Giuseppe Conte e di Giorgia Meloni. Conte ha prima rotto con il centrosinistra sulla Rai (gesto politico rilevante e pieno di conseguenze) e poi ha sotterrato il cosiddetto campo largo condizionando fortemente il voto delle prossime regionali di Liguria, Umbria ed Emilia Romagna. (LaC news24)

Ha risposto così la presidente della Regione sarda Alessandra Todde, ex vice di Conte alla guida del M5s, in merito alla fine del campo largo dichiarata da Conte. In realtà quello che voleva dire il presidente Conte è che c'è un tema di credibilità, nella fattispecie rispetto a Renzi, che non può essere taciuto o che non può non essere affrontato". (Corriere Delle Alpi)

I paletti pentastellati rimangono quelli, accanto alla decisione nel rimanere nella coalizione di centrosinistra che sosterrà Michele de Pascale alle Regionali del 17 e 18 novembre. – "Con Michele de Pascale ci sono degli accordi che rispetteremo. (il Resto del Carlino)

Dal 3 a 0 al 1-2. I sondaggi suggeriscono alla segretaria del Pd di rivedere i piani e accontentarsi forse del gol della bandiera: la vittoria in Emilia Romagna, roccaforte da sempre delle giunte rosse. (il Giornale)

Pagine e pagine piene di queste raccomandazioni sul portale M5s, che ha raccolto i contributi di iscritti e sostenitori per l'assemblea costituente. Oppure «mai con Renzi e Calenda», o ancora «vietato fare accordi con Renzi a tutti i livelli». (La Stampa)