Vincenzo De Luca mostra il corno portafortuna in Consiglio regionale prima del voto per il terzo mandato

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha incassato il sì del Consiglio regionale alla proposta di legge che apre la strada a una sua ricandidatura per un terzo mandato consecutivo. Il governatore ha anche mostrato un piccolo corno portafortuna che aveva con sé, durante l'intervento di Tommaso Pellegrino di Italia Viva. La proposta di legge è stata approvata con il voto favorevole di 34 consiglieri di maggioranza, unica astenuta la consigliera del Pd Bruna Fiola (ilgazzettino.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Tra i parlamentari dem non si parla d'altro in Transatlantico. Lo rottura ora è ufficiale. (Adnkronos)

Smacco nello smacco, il colpo di mano dell'ex sindaco di Salerno, che punta metaforicamente a diventare una sorta di "zar" della Campania, è stato votato anche dai consiglieri dem che hanno fatto spallucce dell'appello della segretaria, che li aveva esplicitamente invitati a non votare la proposta e a non sostenere il presidente uscente qualora si fosse ricandidato. (Today.it)

Oggi, martedì 5 novembre, il Consiglio regionale della Campania ha infatti approvato a maggioranza la proposta di legge che potrebbe dare il via libera a De Luca per un terzo mandato in Regione. (Liberoquotidiano.it)

Vincenzo De Luca, la partita a poker del governatore con il PD: è in gioco anche il futuro del figlio

In particolare, il Consiglio ha approvato la proposta di legge "disposizioni in materia di ineleggibilità alla carica di presidente della giunta regionale, in recepimento dell'articolo 2, comma 1, lettera f) della legge 2 luglio 2004, n. (Adnkronos)

Il nostro è un voto tecnico, poi c’è la politica. Il problema è politico, quindi approveremo questa norma. (Corriere della Sera)

Quando il consigliere renziano Tommaso Pellegrino annuncia che Italia Viva è pronta «a sostenere il presidente De Luca anche per un terzo mandato», dalla tasca del governatore spunta un piccolo corno portafortuna (La Repubblica)