Caso Telegram Durov rilasciato dalla polizia francese: giallo sulla fidanzata sparita nel nulla
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Svolta nel caso Telegram. Il miliardario franco-russo Pavel Durov, fondatore e Ceo dalla app di messaggistica arrestato sabato sera all'aeroporto Le Bourget in Francia, è stato rilasciato dalla polizia e trasferito al tribunale di Parigi in vista di una sua possibile incriminazione. Lo riporta l'agenzia AFp citando una sua (Secolo d'Italia)
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Sotto accusa. Come si legge in una nota della procuratrice Laure Beccuau, l'imprenditore tech, classe 1984, deve rispondere di complicità nella gestione di una piattaforma online che consente di eseguire transazioni illecite; rifiuto di comunicare alle autorità competenti informazioni o documenti per eseguire intercettazioni; complicità nel compimento di reati che vanno dalla diffusione di materiale pedopornografico al traffico di stupefacenti, dalle frodi all'associazione a delinquere; riciclaggio di denaro; fornitura di servizi e strumenti di crittografia non autorizzati dalle autorità locali. (WIRED Italia)
È in gioco la libertà, dunque dobbiamo difenderla: questo è il frame - lo schema che si attiva, direbbe il vecchio Lakoff. È in gioco la libertà, ripetiamo continuamente a proposito di questioni molto diverse tra loro. (La Stampa)
Un patrimonio stimato nel 2022 a 15,1 miliardi di dollari, quasi 1mln di utenti per Telegram fondata con il fratello Nikolai che non ha lasciato la Russia, l'editorialista del Corsera Federico Rampini, già vicedirettore del Sole 24Ore e corrispondente di Repubblica, nel suo ultimo articolo presenta Pavel Durov - la cui sorte, dopo l'arresto sabato scorso in Francia, sta tenendo il mondo intero col fiato sospeso - come un "piccolo Musk o Zuckerberg russo". (Il Giornale d'Italia)
La vicenda di Pavel Durov e di Telegram, come hanno scritto su il manifesto di ieri (martedi 27 agosto) Luigi De Biase e Juan Carlos De Martin, va approfondita seriamente, trattandosi di un peculiare servizio di messaggistica protetto di notevole successo. (articolo21)
Pavel Durov, il fondatore della popolare applicazione di messaggistica Telegram, sarebbe indagato anche per violenze gravi su uno dei suoi figli. L’indagine, aperta recentemente, riguarda episodi avvenuti a Parigi (Nicola Porro)
Un tribunale francese ha deciso di formalizzare le indagini a suo carico per diversi capi di accusa. Il fondatore di Telegram al momento è stato scarcerato. (Fanpage.it)