'È qui che andremo ad abitare' | Scienziati esterrefatti da questo Pianeta accanto alla sua stella: Barnard sarà la nostra nuova casa

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Scoperto un nuovo candidato per la vita umana: Barnard b potrebbe essere la prossima frontiera dell’esplorazione spaziale. I pianeti abitabili sono corpi celesti che possiedono condizioni favorevoli per sostenere la vita, simili a quelle della Terra. Tra i fattori principali vi sono una temperatura moderata, la presenza di acqua liquida e una composizione atmosferica adeguata. La zona abitabile, o “zona Goldilocks”, è l’area attorno a una stella in cui le temperature permettono l’esistenza di acqua allo stato liquido. (CUENEWS | Space)

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Una delle stelle più vicine alla Terra ha un pianeta in orbita. Si chiama Barnard b perché gira attorno alla stella di Barnard, una nana rossa. (Corriere della Sera)

La stella singola a noi più vicina, la stella di Barnard, ha un pianeta. E’ di ieri la conferma ufficiale da parte degli astronomi. Questo appena scoperto è di fatto “l’esopianeta più vicino alla Terra” attorno ad una stella singola. (Ilmeteo.net)

Gli astronomi dell'ESO hanno scoperto un esopianeta roccioso di massa pari alla metà di Venere attorno alla stella di Barnard, la stella singola più vicina a noi, a soli 6 anni luce di distanza. Orbita a circa 3 milioni di km dalla stella in appena 3,15 giorni terrestri. (Geopop)

L’esopianeta che orbita attorno alla Stella di Barnard La Stella di Barnard è una nana rossa grande un quinto del Sole e più fredda di 2.500°C, che si trova a circa 6 anni luce di distanza da noi. (Libero Tecnologia)

Considerando che le più lontane galassie che misuriamo sono a 13 miliardi di anni luce e oltre, il nuovo pianeta è praticamente fuori dalla porta di casa. Scoperto con i telescopi europei VLT in Cile, tra i più grandi e perfezionati esistenti, il lavoro scientifico appena apparso mette la parola fine a un equivoco che dura dal 2018, quando ci fu un primo annuncio di scoperta di un pianeta attorno a questa stella, ma le successive osservazioni negarono la scoperta. (Il Sole 24 ORE)

Lo indicano i dati raccolti dallo spettrografo Espresso montato sul Very Large Telescope dell'Osservatorio Europeo Australe (Eso) in Cile. (L'Eco di Bergamo)