Serianni, il "francescano" ricco solo della parola
Serianni, ricco di cultura, di riconoscimenti accademici, stimato conferenziere, autore di testi di successo, era un uomo povero e semplice: sì di una povertà francescana.
Serianni è stato un maestro in questo nostro tempo spaesato che perso i maestri, ma ha bisogno di riscoprirli, come scrive Gustavo Zagrebelsky.
La sua lezione di studioso si lega profondamente alla testimonianza di cristiano proprio nel valore della parola, parola degli uomini e delle donne, parole dei profeti, parola di Dio. (Avvenire)
Se ne è parlato anche su altri media
Nato a Roma nel 1947, Serianni si è formato alla scuola di Arrigo Castellani, laureandosi in Lettere alla Sapienza L'incidente a Ostia. (RomaToday)
I funerali del linguista Luca Serianni, morto giovedì a Roma all'età di 74 anni, dopo essere stato investito lunedì scorso ad Ostia mentre attraversava la strada, si terranno martedì 26 luglio, alle 10, nella chiesa di Santa Maria Regina Pacis, in piazza Regina Pacis, 13, al Lido di Ostia. (Repubblica Roma)
Era il giugno del 2017, quel suo discorso, durato oltre un’ora come tutte le sue seguitissime lezioni, andò avanti punteggiato da continui, fragorosi, applausi «I miei allievi hanno tutti un loro profilo specifico all’interno di un sapere e di un metodo condiviso - soleva ripetere l’illustre accademico -. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Fu professore di Storia della lingua italiana presso le Università di Siena, L’Aquila, Messina e La Sapienza, prima di andare in pensione nel 2017. Si formò alla scuola di Arrigo Castellani, maestro del “purismo” della lingua italiana, sotto la cui guida si era laureato in Lettere nel 1970 a La Sapienza di Roma. (Terre Marsicane)
Mentre, infatti, le carenze e le disfunzioni dei reparti sono dilatate nel tempo, quelle del pronto soccorso sono amplificate, anche per il fatto che è costretto a fronteggiare situazioni che non dovrebbero arrivarvi”. (Quotidiano online)
Naturalmente, come aveva promesso, venne, anzi ritornò a Messina, dove era stato dal 1976/77 al 1979/80 giovane professore “incaricato”. Tornando al ricordo torinese, mi avvicinai a quell’autorevole trio e mentre salutavo i professori Sabatini e Coletti, mi presentai al professor Serianni. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)