Cesare Romiti, il ricordo dei suoi stretti collaboratori alla Fiat: «Era un burbero simpatico»

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Corriere della Sera INTERNO

Era diffidente ma, una volta conquistata la sua fiducia, consentiva di lavorare con elevati margini di autonomia.

Maurizio Magnabosco, il temutissimo direttore del personale di allora, ricorda come Romiti “riuscisse a catturare il mutamento del clima sia all’interno che all’esterno della società.

Si sta cercando di confrontarlo con altri personaggi, un errore, Romiti non deve essere paragonato con nessuno, era l’ uomo giusto per un tempo che non esiste più. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

E ancora, l'ad di Mediobanca Alberto Nagel, Gabriele Galateri di Genola e Renato Pagliaro di Mediobanca, l'ex braccio destro di Romiti Umberto Quadrino, Paolo Galimberti. (La Repubblica)

Romiti come Bartali, ha salvato l’Italia da una rivoluzione comunista? La narrazione oggi prevalente, ben diversa rispetto a qualche anno fa quando Romiti era a capo di RCS, è quella di Romiti manager cattivo e Ghidella ingegnere bravo, ma si può dire che avessero ragione entrambi. (Indiscreto)

«Con lui avevo un buon rapporto, uomo di grande impegno ed energie e con una grande voglia di lavorare. L'esordio a Colleferro. Cesare Romiti, morto a 97 anni, è stato un dirigente storico della Fiat, braccio destro di Agnelli, guida dal '98 al 2004 del gruppo Rcs. (ciociariaoggi.it)

Il ricordo di Benvenuto spazia negli anni antecedenti del ruolo di Romiti alla Fiat: "Ho conosciuto Romiti ben prima. Dopo le esequie Romiti sarà sepolto nella cappella di famiglia, all'interno del cimitero di Cetona. (Rai News)

Negli anni di Romiti arrivarono vetture che hanno fatto la storia, come Tipo, Lancia Delta e Dedra e Alfa Romeo 155. Il Presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, scrive su Facebook: “Addio a Cesare Romiti il manager che ha riportato in alto la Fiat, che ha contribuito a scrivere pagine importanti dell’economia italiana, con lui se ne va un pezzo di storia dell’industria italiana”. (Virgilio Motori)

All'epoca in cui il manager era presidente del gruppo Rizzoli, riservò all'allora primo cittadino, "consigli e attenzioni, aiutandomi in ogni modo". "Quando ero presidente di Federmeccanica - ha raccontato Albertini - non mi ha mai fatto mancare la fiducia e il sostegno in una difficile trattativa. (Repubblica TV)