Il futuro di Stellantis? Passa anche dall’aumento della produzione in Italia
Dopo il terremoto conseguente alle dimissioni di Carlos Tavares, a governare Stellantis c’è ora un comitato esecutivo ad interim presieduto da John Elkann. Un comitato che sembra intenzionato a dare una decisa sterzata alla strategia dell’azienda, concentrando fra l’altro molte risorse in Italia. Una strategia già annunciata da Carlos Tavares ma che poi, a conti fatti, è rimasta disattesa. Secondo quanto riportato da una fonte interna alla Reuters, l’incontro dei rappresentanti Stellantis con il Governo italiano - nella persona del ministro Adolfo Urso - sarà l’occasione giusta per firmare un accordo a lungo termine per l’aumento della produzione di auto in Italia. (DMove.it)
Su altre fonti
La decisione coinvolgerà un totale di oltre 2.000 dipendenti, alimentando nuovamente dubbi e preoccupazioni sulla sostenibilità a lungo termine del piano industriale del gruppo automobilistico. (ClubAlfa.it)
Maserati merita un piano tutto suo Jean-Philippe Imparato non è nuovo al settore automobilistico, avendo diretto l'Alfa Romeo, ha confermato che la Maserati meritava un piano a sé stante. (Italpassion IT)
Marchi che l’ex numero uno Carlo Tavares ha ribadito a più riprese di non voler cedere. Uno fra tutto la sovrapposizione tra marchi e la possibile vendita di brand che si stanno trasformando in rami secchi pesando sui conti. (Il Sole 24 ORE)
Stellantis e il governo questa volta sono a un passo dall’accordo. Ci sono arrivati dopo almeno un anno e mezzo di alti e bassi. Gli osservatori considerano davvero buone le possibilità che il tavolo di martedì 17 dicembre convocato dal ministro Adolfo Urso, si concluda con una firma. (AlessioPorcu.it)
ROMA – “Un nuovo inizio per Stellantis in Italia”. E non mancheranno le novità, tra i nuovi modelli per diversi stabilimenti, come Mirafiori, Pomigliano d’Arco e Cassino, e la conferma del ruolo di leader a livello europeo nel filone dei veicoli commerciali per lo stabilimento di Atessa. (la Repubblica)
Si prospetta quindi nel 2025 un altro anno di «lacrime e sangue» per lo stabilimento torinese che, dopo lo stop stop di dicembre, riaprirà probabilmente i battenti il 20 gennaio con la linea della 500e (i modelli Maserati potrebbero ripartire anche più tardi) ma che rimarrà «dormiente» almeno fino ad agosto. (Corriere della Sera)