Nucleare: la grande corsa geopolitica

ISPI INTERNO

Siamo nel pieno di un nuovo “Rinascimento del nucleare” nel mondo e, a ragion veduta, l’Europa è la nuova Firenze di questa epoca. Ciò comprenderebbero degli Spiders from Mars paracadutati oggi dalla lettura dei maggiori quotidiani e dalle dichiarazioni pubbliche di politici di mezzo mondo. Eppure, le tante parole spese negli ultimi 27 mesi, ovvero da quando le truppe russe hanno varcato i confini del Donbass ucraino e la sicurezza energetica è divenuta nuovamente un argomento di dominio pubblico, poche sono state le decisioni concrete che suggeriscono tale evoluzione. (ISPI)

Ne parlano anche altri giornali

Sul ritorno al nucleare il governo ci prende in giro, vi spiego perché (Today.it)

Il Piano Nazionale integrato Energia e Clima (Pniec) che il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica consegnerà a Bruxelles entro giugno, ci sarà dunque anche l’atomo, con la fissione prevista con i mini-reattori già intorno al 2030 e l’energia da fusione che arriverà a ridosso del 2050. (ilmessaggero.it)

A seguito dei crescenti allarmi sul cambiamento climatico e della crisi nel settore energetico per il conflitto Russia-Ucraina, l’energia nucleare è tornata alla ribalta. (LA STAMPA Finanza)

L’idea dell’esecutivo è che a regime nel nostro Paese potrebbero entrare in funzione 15-20 mini reattori nucleari, in sigla SMR, strategicamente dislocati sul territorio nazionale così soddisfare in primo luogo le esigenze dei settori industriali più energivori, come per esempio la siderurgia, per poi diffondersi ulteriormente. (Nicola Porro)

L’energia nucleare nel suo ciclo produttivo non provoca emissioni di gas climalteranti; richiede quantità limitate di combustibile – quasi sempre uranio arricchito – che può essere facilmente stoccato e posto a riserva per tempi migliori; infine, consente la produzione di energia elettrica con costi che, almeno così accadeva nel passato, sono inferiori a quelli di molte altre fonti di energia. (ISPI)

La voglia è tornata e per certi versi non se n'è mai andata del tutto. Un tema che ha ripreso slancio subito dopo l'inizio della guerra in Ucraina che ha messo l'Europa di fronte all'indubbia e immensa questione energetica che l'attende nei prossimi decenni. (L'HuffPost)