Migranti, parte la prima nave per l'Albania: da Lampedusa il punto d'arrivo è il porto di Schengjin per il centro Gjiader

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Il primo gruppo di migranti partito da Lampedusa a bordo delle nave Libra della Marina Militare (la prima nave italiana di soccorso durante il conflitto libanese del 2011) è diretto verso i centri d'accoglienza migranti italiani in Albania. Tutti i passeggeri sono stati soccorsi in mare e sottoposti al primo screening a bordo per verificare che abbiano i requisiti (provenienza da Paesi sicuri, maschi, non vulnerabili) previsti per continuare con il trasferimento. (ilgazzettino.it)

Ne parlano anche altre testate

Dalla sua sezione del tribunale di Palermo sono passati i casi dei migranti trattenuti nel centro che il Viminale qualche mese fa ha aperto in fretta e furia a Porto Empedocle. «Prima — spiega il presidente Francesco Micela — Palermo… (la Repubblica)

I migranti provengono dalla Libia. Il primo barchino era partito da Sabratha, il secondo da Zuara, entrambe località della Tripolitania. I salvataggi sono stati eseguiti ieri dalla Guardia Costiera italiana in acque internazionali. (Adnkronos)

"Il governo di Giorgia Meloni alza le tasse e sperpera quasi un miliardo di euro dei contribuenti per i centri migranti in Albania, in spregio ai diritti fondamentali delle persone e alla recente sentenza europea sui rimpatri che fa scricchiolare l'intero impianto dell'accordo con l'Albania. (Tiscali Notizie)

Schlein, 'soldi pubblici sperperati per i centri in Albania'

Verso l’Albania i primi migranti trasferiti dall’Italia verso i nuovi centri allestiti nel Paese balcanico in base agli accordi sottoscritti fra il governo Meloni e Tirana. (L'Unione Sarda.it)

Sulle persone da trasferire, soccorse in mare, è stato fatto un primo screening a bordo per verificare che abbiano i requisiti previsti: provenienza a Paesi sicuri, maschi, non vulnerabili. E' il ministero dell'Interno a curare l'iniziativa. (La Stampa)

Potevamo usare quelle risorse per accorciare le liste di attesa o per assumere medici e infermieri. Adesso abbiano la decenza di non chiederci più dove tiriamo fuori i soldi per la sanità, è gravissimo aver scelto di depotenziare il servizio sanitario nazionale nonostante ogni anno più di quattro milioni e mezzo di persone in Italia non riescano a curarsi". (Il Messaggero Veneto)